La fotografia di ritratto in studio è spesso vista come un modo per conservare un ricordo personale, un’immagine che rimane impressa nel tempo. Ma può anche essere molto di più: uno strumento di documentazione, per narrare l’origine di un luogo, per mezzo degli sguardi delle anime che lo popolano.
Da questa idea nasce il “Progetto Fotografico Franchetta Borelli”, un viaggio visivo tra i volti delle donne di Triora. Questo piccolo borgo ligure incastonato tra le montagne, porta ancora oggi le cicatrici della sua storia. Durante la caccia alle streghe del XVI secolo, molte donne furono accusate, torturate e uccise con l’accusa di stregoneria. Tra queste, una figura emerge con forza: “Franchetta Borelli”, una delle donne più importanti tra le vittime di quell’epoca oscura. Oggi, attraverso questo progetto, il suo nome viene dato simbolicamente a tutte le donne ritratte, un omaggio alla memoria e alla resilienza femminile.
L’intento è quello di esplorare l’antropologia visuale, dando voce e volto a coloro che oggi popolano Triora. Ogni ritratto diventa un connubio tra passato e presente, tra il dramma vissuto da donne ingiustamente perseguitate e la realtà delle donne di oggi. Negli sguardi, nelle rughe, nella dignità silenziosa di queste donne si ritrova la storia collettiva di un popolo che ha dovuto affrontare l’ignoranza e la paura trasformata in ingiustizia.
Attraverso il mio obiettivo voglio non solo restituire loro il “ricordo della propria immagine”, ma creare un simbolo che celebri la loro esistenza, legandola indissolubilmente a una memoria storica che non deve essere dimenticata. Perché Franchetta Borelli? Perché questo nome incarna il dolore e la resistenza, l’ingiustizia subita e la forza di chi non ha mai smesso di esistere nella memoria collettiva. Ogni ritratto è un atto di riconciliazione con il passato, un invito a riflettere su quanto l’umanità sia stata capace di infliggere sofferenza in nome della paura e dell’ignoranza.
Il progetto vuole essere una finestra su Triora, ma soprattutto un tributo a ogni donna che, in ogni epoca, ha dovuto lottare per la propria esistenza e dignità. L'autore del progetto è Giovanni Nicosia.