Giorgia torna al Festival di Sanremo con un brano che segna una nuova tappa della sua lunga carriera. Scritto insieme a Blanco e Michelangelo, il pezzo ha avuto un’accoglienza straordinaria, terzo miglior debutto di sempre.
Oltre alla gara, l’artista si prepara a un’estate di musica: il 13 giugno partirà il suo tour con una serie di date speciali per celebrare i trent’anni di Come Saprei, la canzone che nel 1995 le fece vincere il Festival.
Per la serata delle cover, Giorgia si esibirà con Annalisa sulle note di Skyfall di Adele: "La scelta è stata di Annalisa, come si fa a non pensare ad Annalisa?". Un legame nato dopo aver cantato insieme: "Ci siamo incontrate quest’estate a un suo concerto, mi ha invitata a cantare Come Saprei, la prima canzone che ha cantato da bambina. Da lì è nato un dialogo, un’amicizia, e mi è sembrato anche artisticamente un sogno, umanamente un supporto non indifferente".
Giorgia ha grande stima per i giovani artisti in gara: "Questa generazione di musicisti è molto preparata, sa cosa vuole. Trent’anni fa eravamo più liberi rispetto alle scelte, ora hanno le idee chiare sul tipo di musica, danzano, cantano, guardano la telecamera. Sto apprezzando tantissimo Lucio Corsi, Gaia, Clara, Elodie, Rose Villain, ma tutti e tutte sono da ammirare”.
Nel testo del brano in gara ricorre spesso la parola "paura", un sentimento che Giorgia conosce bene: "La paura mi accompagna da tutta la vita. Sono una paurosa, ma mi ha insegnato a essere coraggiosa. Nel lavoro ho avuto spesso paura di sbagliare, ho avuto paura di cantare, ma mi sono ricostruita. Ho imparato che la paura è preziosa se usata per crescere".
E proprio il palco dell’Ariston è stato un banco di prova importante: "Avevo l’ansia di essere all’altezza di quello che il pubblico si aspetta. Arrivare dopo trent’anni nuovamente in gara a Sanremo è stato indispensabile per dirmi chi sono. Ma alla fine della canzone, la paura si è dissolta. Cantare deve essere un atto di amore per sé e per gli altri".
Tra le ispirazioni che hanno accompagnato la sua carriera, Giorgia ha citato Lucio Dalla: "Quando mi è arrivato il pezzo su cui abbiamo lavorato, quella parte in cui dice 'quegli occhi che fanno da luna' mi ha ricordato Lucio Dalla. Quando l’ho detto a Blanco, lui era inconsapevole. Un pochino l’abbiamo cambiata, ma la volevo tenere perché mi sembrava stupenda. Nel 1995 Lucio voleva darmi un pezzo, gli ho dovuto dire di no ma Pippo Baudo mi aveva detto che andava bene così”.
Appassionata di fisica, recentemente Giorgia ha confessato di leggere Sette lezioni di fisica di Carlo Rovelli: "Mi piace come spiega la fisica a chi non la capisce. La fisica è come la religione: a un certo punto devi accettare le cose per fede. L’anima non la comprendi, ma c’è. La vita ti mette alla prova e credo sia quella parte di noi che sceglie di vivere, percepire senza la parte razionale".
Guardando al passato, Giorgia riflette sulla sé stessa di Come Saprei: "Ero molto timida, mi vergognavo. Ero sicura solo nella musica. Le direi di godersi di più la vita e le cose. Non l’ho gustato abbastanza. Ma è stata brava a mantenere intatta la scintilla della musica. Se mi avessero detto che dopo trent’anni sarei stata ancora qui, non ci avrei creduto".
Quanto a una possibile conduzione del Festival, risponde con sincerità: "È un impegno enorme, non so se avrei il coraggio. Però sarebbe un Festival senza scale, per amore di tutti quelli che cantano, soprattutto con i tacchi!".