Lo scorso anno con il brano ‘Diamanti Grezzi’ ha conquistato il pubblico e si è fatta notare per una vocalità unica che l’ha subito caratterizzata nel panorama musicale italiano.
Quest’anno Clara Soccini torna in gara al Festival di Sanremo con ‘Febbre’, un brano dalle sonorità urban e sperimentali, che mostrano il percorso di crescita di questa promettente artista: “L’anno scorso ero molto ingenua - racconta Clara - quest’anno ho trovato una stabilità. Tornare su quel palco è stato bellissimo”.
L’emozione era tanta, soprattutto durante le prove: “Prima di scendere le scale tremavo, ma ieri tutto è diventato adrenalina”. Quello che la rende più orgogliosa, però, è la sensazione di libertà: “Corpo e voce lavoravano insieme. Studiando canto e lavorando con una coreografa, ho capito che conoscere il proprio corpo aiuta a trasmettere le emozioni. Ieri sera ero fiera di me”.
Anche i suoi look sono frutto di un’attenta ricerca: "Li abbiamo studiati già a dicembre, ogni abito è pensato in base a quello che volevo portare sul palco”. Sul primo outfit firmato Roberto Cavalli, Clara commenta: “Con quell’abito mi sono sentita super forte”.
Clara racconta il lungo processo creativo dietro il suo brano: “Quando lavoro in studio parto sempre da piano e voce, creando uno schizzo di quella che potrebbe essere una canzone. Febbre è nata prima dello scorso Festival: avevo incontrato Dardust, ma poi il progetto era rimasto in sospeso. Poi ho deciso di sperimentare con sonorità urban, ho chiamato mio fratello e lui mi ha spinto a rischiare”.
Nel suo percorso artistico, Clara ha imparato a conoscersi meglio, anche attraverso lo studio del corpo e della voce. Un tema che le sta particolarmente a cuore è la salute mentale, al centro del progetto legato al suo brano Farmacia dell’amore: “Alle medie mi ha aiutato tanto avere uno sportello gratuito a cui potevo rivolgermi, ma in altri momenti della mia vita non ho avuto il coraggio di chiedere aiuto”. La visibilità di Sanremo le ha dato l’opportunità di affrontare questo tema: “Ho ricevuto tanti messaggi da ragazzi che mi hanno detto che si sarebbero iscritti per una sessione di colloquio. Questo mi ha emozionato tantissimo”.
Clara ha sempre avuto uno spirito sportivo, ma confessa di aver imparato solo di recente la disciplina: “Da bambina ho fatto pattinaggio per quattro anni, ma dopo una gara andata male ho mollato. L’unica cosa che non ho mai lasciato è stata la musica”. Anche il lavoro con i vocal coach le ha insegnato una nuova forma di rigore mentale.
Ma se da un lato ha scoperto l’importanza della disciplina, dall’altro ha imparato a essere meno rigida con sé stessa: “Ero molto critica, non accettavo certe sfaccettature del mio carattere. Ora mi sono lasciata andare e ho imparato a contare fino a dieci prima di reagire. Sono molto istintiva e questo cambiamento mi ha aiutato tanto”.
Parlando della sua generazione, sottolinea: “Siamo molto empatici e crediamo nella libertà dell’altro. A volte il giudizio più severo arriva dagli adulti”.
Clara sa bene che il suo aspetto estetico viene spesso commentato, ma non se ne preoccupa: “Mi dispiace se qualcuno si ferma solo a quello. Leggo sempre i commenti e mi è dispiaciuto ricevere critiche da altre donne. Non si può giudicare il sentimento di un altro. Ma non mi ferisce per me, mi dispiace per loro”.
Il suo percorso nella musica è iniziato in modo spontaneo: “Buttavo le mie canzoni su Spotify ed è andata bene: il regista di ‘Mare Fuori’ era tra i miei ascoltatori e così è arrivata l’opportunità della recitazione. Ma la musica è sempre stata e sempre sarà il mio obiettivo”.