Scoperto un menhir, crollato al suolo con due fori da interpretare come una forma visiva di proto scrittura, a Montenero, località di Bordighera. Ne dà notizia Andrea Eremita del gruppo ricerche archeologiche di superficie Archeonervia.
"Nel V millennio a. C., a seguito della diffusione della pastorizia che richiedeva continui spostamenti stagionali, Montenero, rilievo di 750 metri di altezza che si trova nel comprensorio di Bordighera, entrò a far parte di un antichissimo percorso tracciato dai pastori transumanti del Neolitico che dalla costa si inoltrava nell'entroterra fino a raggiungere i pascoli d'altura e delle cacce stagionali più importanti dell’anno di Monte Caggio, Monte Bignone, Monte Ceppo per poi deviare nella Valle Argentina e sul Monte Toraggio" - fa sapere Andrea Eremita.
"Il menhir scoperto tra i boschi di Montenero crollato a terra, si distingue da un normale blocco di roccia comune, come già constatato in altre occasioni, per avere sulla parte frontale due fori emisferici indicati dalle frecce di cui, quello in alto, per indicare la posizione del sole al massimo della sua declinazione il giorno più lungo dell’anno mentre il foro in basso, la posizione del sole il giorno più corto" - racconta - "Fori emisferici da interpretare come una forma di proto scrittura per indicare la funzione del menhir di mirare il sole per rilevare con la sua ombra proiettata su due punti fissi opposti su terreno da un lato, il giorno del solstizio d’estate, quando la natura ritorna ad essere feconda e il giorno del solstizio d’inverno quando la natura si riposa. Un modo per poter programmare i giorni della semina per non rischiare di perdere il raccolto, la transumanza, le cacce stagionali d’altura e l'accoppiamento degli animali".