Attualità - 20 gennaio 2025, 07:21

Zona 30 a Sanremo: torna la proposta dei cittadini. A Bologna e in Francia ottimi risultati, ma fattibile solo su corso Garibaldi

Per molti tratti stradali della città raggiungere i 30 km/h è già un’impresa difficile. Su corso Garibaldi si potrebbe attuare il limite, ma il problema degli incidenti stradali non sarebbe completamente risolto

Zona 30 a Sanremo: torna la proposta dei cittadini. A Bologna e in Francia ottimi risultati, ma fattibile solo su corso Garibaldi

Zona 30 sì, zona 30 no. Ad un anno dalla scelta di Bologna di introdurre limiti di velocità a 30 km/h, il dibattito su una possibile applicazione in altre città italiane, compresa Sanremo, rimane più che attuale. Specie dopo la pubblicazione dei dati dal capoluogo emiliano, che registrano un calo del 13% degli incidenti e l'assenza di pedoni uccisi. Anche nella città matuziana è tornata alla ribalta la proposta avanzata da alcuni cittadini mesi fa, complici i numerosi incidenti verificatisi tra dicembre e gennaio, e prendendo spunto da diverse città francesi che hanno adottato questa misura per migliorare la sicurezza stradale e la qualità della vita urbana. 

Tuttavia, l’idea presenta non pochi ostacoli, soprattutto in una realtà come Sanremo, caratterizzata da un traffico intenso e spesso caotico. Per molti tratti stradali di Sanremo, raggiungere i 30 km/h è già un’impresa difficile a causa della congestione quotidiana. Corso Garibaldi emerge come una delle poche strade in cui una simile limitazione potrebbe essere applicata in modo realistico. Tuttavia, anche qui, il problema degli incidenti stradali non sarebbe completamente risolto.

Secondo le osservazioni di alcuni esperti, il principale fattore di rischio a Sanremo non risiede esclusivamente nella velocità delle auto, ma nella confusione e nel disordine che spesso caratterizzano le strade cittadine. Pedoni che attraversano fuori dalle strisce, veicoli a due ruote che si muovono in modo imprevedibile e un’organizzazione viaria non sempre ottimale sono tra i fattori che contribuiscono maggiormente all’insicurezza stradale.

L’idea di imporre il limite a 30 km/h, quindi, potrebbe rappresentare solo una parte della soluzione. Una più ampia riflessione sulla sicurezza stradale e sulla gestione del traffico cittadino sembra essere necessaria per affrontare le criticità di Sanremo. Regolamentare in modo più chiaro il comportamento di pedoni e motociclisti, migliorare la segnaletica stradale e intervenire su specifici punti critici della viabilità potrebbero essere azioni complementari o alternative più efficaci. Il dibattito è aperto e spetta ora alle istituzioni e ai cittadini valutare se e come una misura di questo tipo potrebbe contribuire al miglioramento della sicurezza e della qualità della vita in città nei prossimi anni.

Andrea Musacchio

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