Se lo chiede chi, magari in maniera inaspettata, si è ritrovato iscritto al CRIF e vorrebbe porre fine a questa situazione. Ne parliamo qui. Spiegheremo cos’è il CRIF, in quali casi si viene segnalati, cosa comporta la segnalazione e soprattutto come uscirne. In chiusura, introdurremo Rimborsiamo, un servizio che si pone al fianco dei consumatori e che rende più agevole l’uscita dal CRIF.
Cos’è il CRIF
Partiamo dalle basi, ovvero dalla definizione di CRIF e dalla descrizione delle sue finalità.
Il CRIF è una società che gestisce un sistema di informazioni creditizie. Raccoglie e conserva dati relativi ai rapporti finanziari dei cittadini e delle imprese. È utilizzato dagli istituti di credito, come banche e finanziarie, per valutare l’affidabilità di chi chiede prestiti o finanziamenti.
Il sistema comprende informazioni su contratti di finanziamento, mutui e carte di credito, oltre a eventuali ritardi nei pagamenti o insolvenze. Grazie a queste informazioni, le banche possono decidere se concedere o meno il credito richiesto, basandosi su un’analisi del rischio e sulla capacità del richiedente di onorare i propri impegni finanziari.
Quando si parla di iscrizione al CRIF, in realtà si parla di iscrizione al registro dei cattivi pagatori del CRIF.
CRIF: cause e conseguenze
L’iscrizione al CRIF(o per meglio dire al registro dei cattivi pagatori) è sempre una pessima notizia. Dunque, è bene sapere cosa comporta e cosa la “scatena”.
Questi sono i casi tipici che comportano l’iscrizione al CRIF.
● Ritardi nei pagamenti. Si viene iscritti al registro dei cattivi pagatori quando una o più rate di un finanziamento non vengono pagate nei tempi concordati. I ritardi segnalati riguardano solitamente scadenze superiori a 30 giorni. Questo comporta una valutazione negativa della propria affidabilità creditizia presso banche e finanziarie.
● Inadempimenti gravi. L’iscrizione al registro avviene in caso di inadempimenti definitivi, cioè quando il debitore non è in grado di rimborsare l’importo dovuto, anche dopo solleciti e tentativi di recupero crediti. Questa condizione indica l’insolvenza totale del cliente, con conseguenze significative sull’accesso al credito futuro.
● Sofferenze bancarie. Le sofferenze bancarie si verificano quando l’istituto di credito ritiene che il debitore non sia in grado di far fronte ai propri obblighi finanziari, anche in presenza di garanzie o solleciti. Questo porta a una segnalazione nel registro, evidenziando una situazione di difficoltà economica grave.
● Segnalazione da parte di creditori. I creditori, come banche o società finanziarie, possono segnalare un cliente all’Eurisc quando si verificano violazioni contrattuali significative. Queste includono il mancato rispetto degli accordi di pagamento, determinando l’inserimento nel registro dei cattivi pagatori come misura preventiva per altri enti creditizi.
Queste, invece, sono le conseguenze per chi risulta iscritto al CRIF.
● Difficoltà nell’ottenere nuovi finanziamenti. Essere iscritti al registro dei cattivi pagatori rende quasi impossibile ottenere prestiti, mutui o altre forme di credito. Le banche e le finanziarie considerano l’iscrizione un segnale di rischio elevato, preferendo negare qualsiasi nuova richiesta di credito o imporre condizioni estremamente svantaggiose.
● Maggiori controlli in future valutazioni. Anche una volta risolta la situazione debitoria, l’iscrizione al registro lascia una traccia consultabile per un certo periodo. Questo comporta una maggiore rigidità da parte degli istituti di credito nelle future analisi del merito creditizio, con indagini più approfondite sulla capacità di rimborso.
● Problemi con contratti a rate. Chi è iscritto al registro dei cattivi pagatori può incontrare difficoltà nel sottoscrivere contratti per acquisti rateizzati, come automobili, elettrodomestici o servizi a lungo termine. Le società fornitrici consultano frequentemente i registri di solvibilità prima di accettare condizioni di pagamento dilazionato.
● Accesso limitato a servizi bancari. L’iscrizione può influenzare anche servizi correlati, come l’apertura di conti bancari o l’emissione di carte di credito. Alcune banche potrebbero limitare l’accesso a strumenti finanziari tradizionali o offrire solo conti base privi di funzionalità avanzate come l’uso di linee di credito.
Iscrizione al CRIF: come risolverla
Dopo aver visto cos’è una segnalazione al CRIF vediamo insieme come risolverla. Innanzitutto, bisogna verificare che il nostro nome sia realmente presenta nel CRIF. Come fare?
Per verificare se si è iscritti al registro dei cattivi pagatori gestito dal CRIF, è necessario richiedere una visura creditizia accedendo ai propri dati nell’Eurisc.
La richiesta può essere effettuata online sul sito ufficiale del CRIF, compilando un modulo specifico e fornendo i propri documenti identificativi. Una volta elaborata la richiesta, si riceverà un report contenente le informazioni creditizie registrate, incluse eventuali segnalazioni negative. È importante sapere che il diritto di accesso è garantito, e non ha effetti negativi sul proprio profilo creditizio.
In secondo luogo, bisogna seguire una procedura. Per uscire dal registro dei cattivi pagatori del CRIF, è necessario regolarizzare le eventuali posizioni debitorie pendenti saldando il debito o raggiungendo un accordo con il creditore.
Successivamente, il creditore deve comunicare al CRIF l'avvenuto pagamento o la risoluzione della posizione. Una volta aggiornata, la segnalazione viene mantenuta per un determinato periodo di tempo, variabile a seconda della natura del rapporto creditizio, come previsto dalla normativa sulla conservazione dei dati.
L’iter è complicato. Lo è nella fase di saldo, soprattutto se dipendente da una negoziazione. Lo è nella fase di cancellazione, che è sostanzialmente in mano al creditore.
Dunque, è bene farsi assistere. Da chi? Dalle società che erogano servizi appositi. Tra queste, spicca RImborsiamo. La sua mission è aiutare i consumatori a difendere i propri diritti e a risolvere situazioni spinose e di origine finanziaria e burocratica, come l’iscrizione al CRIF. Con il supporto di un team di esperti, è in grado di massimizzare le possibilità di “uscita al CRIF”, risparmiando al cliente stress, preoccupazioni e tempo.