Dopo un periodo di relativa calma e dopo il trasferimento di alcuni detenuti pericolosi, tornano disordini e tensione nel carcere di Sanremo.
L’ultimo giorno dell’anno si è registrata una doppia aggressione. Una poliziotta penitenziaria è stata brutalmente aggredita da un detenuto di origini magrebine che, senza autorizzazione pretendeva un colloquio. L’uomo si è scagliato brutalmente contro la agente di turno che, trasportata in ospedale ha riportato una prognosi di 7 giorni per un trauma cranico.
Nel reparto Spdc dell’ospedale di Imperia un detenuto italiano ha preso a ‘sediate’ un agente di scorta, che ha riportato una prognosi di 6 giorni.
“Pur ringraziando il Capo dello Stato Sergio Mattarella – evidenzia Fabio Pagani, segretario della Uilpa Penitenziaria - per le sue parole sul sistema carcerario che ha pronunciato durante il tradizionale discorso di fine anno, dobbiamo nuovamente sottolineare le condizioni inammissibili delle nostre prigioni, caratterizzate specialmente da un sovrappopolamento detentivo prossimo a 16mila reclusi oltre la capienza e da una penuria negli organici della Polizia penitenziaria di oltre 18mila unità”.
Sono stati 89 i suicidi di detenuti nell’anno che si è chiuso (mai così tanti) a cui bisogna aggiungere 7 appartenenti alla polizia penitenziaria. Oltre 240 sono stati i decessi totali, due gli omicidi, più di 3.500 le aggressioni agli agenti, senza dimenticare le diverse evasioni, le risse, i traffici illeciti, gli stupri, le violenze. “Numeri impietosi – termina Pagani - che restituiscono un quadro oggettivo della drammaticità e della disfunzionalità di prigioni diffusamente illegali e che non assolvono a nessuno degli scopi a esse assegnati né tanto meno alle finalità delle pene sancite dall’art. 27 della Carta costituzionale”.
“Il Parlamento e il Governo – conclude - ascoltino le parole del Garante della Costituzione e aprano immediatamente una discussione seria, senza pregiudizi ed evitando di radicalizzare le contrapposizioni, per l’indifferibile varo di provvedimenti utili a restituire crismi di civiltà e legittimità al sistema penitenziario, deflazionando la densità detentiva, implementando gli organici del personale e garantendo l’assistenza sanitaria, passando per il tangibile rafforzamento del Corpo di Polizia penitenziaria le cui condizioni di lavoro sono rese inaccettabili, come a Sanremo dove portiamo la nostra vicinanza ai poliziotti feriti”.