Un atto irriverente o una bravata, forse dettata da motivazioni più profonde, ha lasciato la culla del presepe accanto ai giardini "Don Libero Maldotti" di Santo Stefano al Mare vuota da tre giorni. Al posto del tradizionale Bambin Gesù, un messaggio toccante quanto surreale: "Sono stato portato via dalla mia culla. Mi potete riportare da mamma e papà". La firma? Quella di Gesù Bambino.
Il misterioso furto del bambolotto che rappresenta il piccolo Gesù ha scosso la comunità del paese, dove il presepe è simbolo di tradizione e spiritualità, ma anche un momento di unione per tutti, fedeli e non. Le ipotesi sulle ragioni del gesto spaziano dallo scherzo goliardico alla bravata, fino al possibile gesto di una persona in difficoltà che potrebbe aver visto nella statuetta un dono per i propri figli.
L'accaduto ha suscitato dispiacere e sconcerto tra i residenti. Il presepe, che ogni anno viene allestito con cura e dedizione, rappresenta per il paese non solo un simbolo religioso, ma un punto di riferimento per ritrovarsi e celebrare insieme il Natale.
Non è la prima volta che episodi simili accadono: già qualche anno fa un atto analogo aveva colpito il presepe di Santo Stefano al Mare, destando lo stesso senso di indignazione. "L'altra volta accadde nella chiesa di Santo Stefano - spiega l'assessore Maria Teresa Garibaldi - Un gesto dissacrante e che nella sostanza è simile a questo. Pertanto, chiedo di riportare il Bambin Gesù al suo posto".
L'episodio, purtroppo, non è isolato in un periodo in cui presepi e simboli della tradizione natalizia spesso diventano bersaglio di atti di vandalismo o goliardia. Tuttavia, l'auspicio della comunità è che il gesto non sia mosso da cattive intenzioni, ma che si tratti di un episodio risolvibile con un semplice atto di restituzione.