Eventi - 27 dicembre 2024, 09:12

L'antica tradizione natalizia dell'accensione dei falò: ce la racconta Andrea Eremita

Eco di una tradizione millenaria che affonda le sue radici nell'universo spirituale e religioso correlato al solstizio d'inverno

L'antica tradizione natalizia dell'accensione dei falò: ce la racconta Andrea Eremita

Il 25 dicembre in occasione del Natale, festa religiosa più importante del calendario cristiano, è tradizione nei paesi della val Nervia di accendere dei grandi falò per scaldare Gesù bambino appena nato. Eco di una tradizione millenaria che affonda le sue  radici nell'universo spirituale  e religioso correlato al solstizio d'inverno. Ce lo racconta Andrea Eremita di Archeonervia. 

L'inclinazione dell'asse terrestre che determina nel periodo invernale l'attenuarsi della luce e del calore mentre il sole il giorno del solstizio d'inverno sembrava voler scomparire inghiottito dalle tenebre, era un evento che in tutti i popoli dell'antichità lasciava presagire un grave pericolo per la loro esistenza e al fine di esorcizzare l'avvenimento, con una azione di magia simpatica. ( da simile nasce simile ) compivano sacrifici e accendevano dei grandi falò per far ritornare a nascere il sole alto nel cielo a dar luce, calore e nuova vita sulla terra. Un'eco di origine pagana di accendere fuochi alimentato da una fitta ragnatela di superstizioni che hanno superato i millenni , sopravvive sorprendentemente  a Dolceacqua e nei paesi della Val Nervia con i fuochi foghi du Bambin ( I fuochi di Gesù bambino).

Antica tradizione spostata da papa Giulio I  337 - 352  al 25 dicembre  per dare un manto di cristianità alla festa pagana del solstizio d’inverno che ha cancellato e stravolto   ogni legame di sacralità con il sole fonte di vita, luce e calore  e ingenerato il credo nelle comunità cristiane che i fuochi, altro non erano che un atto dovuto di devozione per riscaldare Gesù bambino appena nato.

 S. Agostino uno dei padri della chiesa nei suoi scritti ammoniva i cristiani a non cadere nel tranello di festeggiare il 25 dicembre la natività del sole, ma di solennizzare tale data in onore di Dio che ha creato il sole .  Per la durata di alcuni giorni,  grandi falò rimangono accesi nelle piazze dei paesi  della Val Nervia  dove la temperatura rigida invita i passanti a fermarsi felici di poter cogliere qualche vampata di calore fortemente intrisa da una spiritualità antica. Oggi la tradizione di accendere fuochi molto diffusa in passato sul continente europeo il giorno di Natale , si è evoluta nel rosso metafora della fiamma , che predomina in milioni di case  durante la festa più importante dell'anno, nell'accendere candele, nel collocare ghirlande di luci multicolori nelle strade, palline luccicanti sull'albero di Natale, con i fuochi pirotecnici e i botti di capodanno.

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