Il recente negoziato del Consiglio Ue Agricoltura e Pesca (Agrifish), conclusosi a Bruxelles, ha portato a una serie di decisioni che avranno un impatto significativo sulla pesca in tutta Italia, con conseguenze dirette anche sulla flotta imperiese.
"Si tratta di un risultato meno drammatico rispetto a quello che era stato paventato, derivante dall’applicazione delle nuove norme Ue. Certamente, è un risultato frutto dell’impegno del ministro Francesco Lollobrigida e di un lungo e complesso negoziato, nonché del lavoro diplomatico svolto dallo stesso ministro insieme allo staff della Direzione Generale e della Rappresentanza Permanente a Bruxelles», commenta Lara Servetti, Responsabile Regionale di Legacoop Liguria Settore Agroalimentare.
La proposta inizialmente avanzata dall’Unione Europea, infatti, prevedeva tagli sostanziali nei giorni di pesca e nelle quote di alcune specie, nell’intera area coperta dalle GSA 9, 10 e 11 (da Imperia a Trapani, Sardegna inclusa) per gli attrezzi trainati, ovvero lo strascico. Era previsto anche un taglio della quota di gambero viola e gambero rosso, rispettivamente del 18% e del 29% rispetto al livello 2024. Inoltre, erano previste altre misure che avrebbero interessato alcuni sistemi di pesca del nasello, con l’introduzione per la prima volta di un limite di cattura. Ma grazie a un lungo negoziato, è stato possibile contenere i danni per le flotte italiane, inclusa quella della provincia di Imperia, particolarmente coinvolta nella pesca del gambero viola.
"I risultati ottenuti sono stati tali da evitare il peggio per la nostra pesca -continua Servetti - È stato possibile contenere i danni. Non si tratta di una vittoria, questo è chiaro, ma è certamente un segnale che il grido di dolore proveniente dai nostri pescatori inizia ad essere ascoltato e che forse si sta cominciando a considerare anche la sostenibilità economica che le decisioni comunitarie hanno sulle nostre imprese ittiche",
L’area imperiese, infatti, è uno dei centri principali per la pesca del gambero viola, un prodotto molto ricercato sia nel mercato nazionale che internazionale, in particolare nei settori della ristorazione e del turismo. La riduzione dei giorni di pesca e la modifica delle quote avrebbero avuto ripercussioni dirette sulle imprese ittiche locali, ma grazie agli accordi ottenuti, le flotta di Imperia potrà affrontare l’imminente stagione di pesca con minori difficoltà.
Alla base della decisione presa c’è una serie articolata di misure di compensazione grazie alle quali l’Italia potrà di fatto annullare l’intero taglio proposto dalla Commissione Ue. Il taglio della quota di gamberi di profondità, sia viola che rosso, sarà del 6% (rispetto al previsto 18% per il gambero viola e 20% per il gambero rosso). Pur trattandosi di una piccola percentuale, non sfugge che avrà un impatto sulla flotta coinvolta, ma è già un grande risultato ottenere dal Consiglio una modifica della proposta. La flotta coinvolta è quella a strascico, in particolare quella che effettua la pesca del gambero viola, un prodotto ittico altamente ricercato, soprattutto a Sanremo e Santa Margherita Ligure, dove è molto apprezzato dal settore turistico e della ristorazione.
Nonostante i compromessi raggiunti, il settore della pesca nel ponente ligure dovrà adattarsi alle nuove regole per garantire la sostenibilità delle risorse marine e l'equilibrio economico delle imprese locali.
La decisione di consentire deroghe alle festività, ad esempio, potrà aiutare a rispondere alla crescente domanda di prodotti ittici durante i periodi di maggiore afflusso turistico, che caratterizzano le festività e le stagioni di punta.