Procede il percorso degli studenti del Fermi Polo Montale impegnati nelle attività del progetto ‘Formare gli sguardi’, realizzato grazie alla collaborazione tra la prof.ssa Ambra Saitta del ‘Fermi’ di Ventimiglia, la Dott.ssa Federica Nicchiarelli, Referente Area Formazione Women in Film Television & Media Italia, la prof.ssa Romana Andò di Sapienza Università di Roma, responsabile scientifica del progetto, vincitore del Bando Ministeriale Cinema e Immagini per la Scuole 2024.
“Il progetto – spiegano dalla scuola -, che si propone di sensibilizzare sui temi dell’inclusione e della parità di genere attraverso la riflessione sul linguaggio audiovisivo dei nuovi e vecchi media, anche attraverso il suo profilo IG e FB realizzato dalla Social Media Manager Simona Giaconella, si sviluppa attraverso azioni diverse: un percorso di formazione docenti volto allo sviluppo di nuove sensibilità rispetto alla didattica dell’audiovisivo; un percorso di formazione studenti e studentesse orientato alla scoperta delle rappresentazioni mediatiche inclusive e non inclusive, con produzione finale di un breve documentario; la rassegna cinematografica presso il Cinema Olimpia di Bordighera ‘Costruire un nuovo sguardo per la cittadinanza’, aperta gratuitamente al pubblico con un ventaglio di proposte capaci di innescare una riflessione viva sul grado di autenticità delle rappresentazioni mediatiche dominanti.
Proprio in preparazione del secondo appuntamento della rassegna, in programma per mercoledì 18 dicembre con ‘Kripton’ di Francesco Munzi, documentario che racconta frammenti di vita di alcuni adolescenti in cura presso due comunità terapeutiche di Roma, le classi 5 – 4 AFM Fermi , 4 – 5 D e 5 E Sociosanitario Marco Polo e la 4 A RIM Montale hanno partecipato ad una lezione nell’aula magna Petrognani dell’Istituto sul tema ‘La rappresentazione del disturbo psichiatrico: uno sguardo multidisciplinare’, tenuta dalla docente ideatrice e coordinatrice del progetto, prof.ssa Ambra Saitta (Fermi), dalla prof.ssa Lia Gagliano (Fermi), docente di Diritto ed Economia Politica, e dalla prof.ssa Manuela Orrao (Marco Polo), insegnante di Scienze Umane. La riflessione sviluppata dalle docenti ha disegnato un percorso tutto teso a definire i modi e il grado di realismo delle rappresentazioni della malattia mentale nel cinema e nella tv, come anche nelle forme di rappresentazione culturale più antiche come la letteratura, spesso in contraddizione con i dati reali: è stata dunque l’occasione per interrogarsi sugli stereotipi più diffusi sul tema, come la classica associazione tra malattia mentale e violenza sociale o criminalità, oppure tra follia e genio. D’obbligo anche una riflessione sulla storia degli istituti manicomiali sino alla loro chiusura con la Legge Basaglia, sulla Costituzione e sul rispetto che essa ci obbliga sempre a garantire ad ogni persona, insieme ad un focus sull’importanza del linguaggio nel consolidamento dello stigma sociale che colpisce il malato mentale. L’incontro ha fornito anche l’occasione di fare chiarezza su alcune terminologie della classificazione psichiatrica su cui spesso, giovani e meno giovani, fanno confusione: psicologia e psichiatria, nevrosi e psicosi.
Insomma, tante riflessioni e approfondimenti per comprendere come ciascuno possa giocare un ruolo attivo per ridurre lo stigma sociale e la discriminazione che esso produce rispetto a chi soffre di disturbi mentali”.