Le compagnie telefoniche Vodafone e Tim (e successivamente anche le altre) potranno installare a Coldirodi, frazione di Sanremo, impianti di trasmissione per la telefonia autonomamente. E’ stato il Tar di Genova, infatti, ad accogliere il ricorso di Infrastrutture Wireless Italiane Inwit Spa, contro il Comune di Sanremo, il Ministero delle imprese, la Provincia di Imperia e la Regione (che non si erano costituiti in giudizio), nei confronti di Cellnex Italia Spa, WindTre ed Iliad Italia.
Il ricorso, proposto da Vodafone Italia intendeva chiedere l'annullamento del provvedimento 27 dicembre dello scorso anno, con il quale il Comune di Sanremo aveva imposto la coubicazione, su un impianto di telefonia a Coldirodi, precisamente in strada rotabile Caponero, nella zona del cimitero.
Palazzo Bellevue aveva emanato il provvedimento, secondo il quale gli operatori telefonici, avrebbero dovuto installare i propri impianti, sul traliccio di proprietà di Inwit, appunto a Coldirodi, ripartendo i costi di coubicazione. Nella delibera di Consiglio dell’ottobre 2023, l’assise aveva approvato la possibilità che il Comune imponesse la coubicazione e la dismissione di impianti preesistenti, già autorizzati.
Secondo il Tar il cosiddetto ‘co-siting’ (la coubicazione degli impianti), diversamente da quanto ritenuto dall’amministrazione resistente, non è una modalità di installazione che il Comune può imporre a sua discrezione o in base a esigenze localizzative, ma una misura di natura regolatoria di derivazione euro-unitaria per obiettivi pro-concorrenziali, prevista per favorire l’ingresso nel mercato di nuovi operatori abbattendo i costi di installazione attraverso la condivisione degli spazi.
Il ‘co-siting’ nascerebbe dunque dalla richiesta avanzata da un operatore ad un altro, non già dalla decisione unilaterale del Comune di accorpare gli impianti e le SRB presenti sul proprio territorio.
Ora cosa accadrà? La preoccupazione dei residenti di Coldirodi è ovviamente quella legata al proliferare delle antenne che, nella frazione matuziana sono diventate ormai una consuetudine, fin dall’avvento delle radio e delle televisioni private.