Attualità - 30 novembre 2024, 07:07

Cuneo-Ventimiglia, Pietrangeli: "Riaprire le linee ferroviarie storiche e strategiche"

Secondo lo studio ferroviario internazionale realizzato dall'ingegnere ferroviario generale, sostenuto dall’Associazione Europea dei Ferrovieri – AEC

Cuneo-Ventimiglia, Pietrangeli: "Riaprire le linee ferroviarie storiche e strategiche"

Una riflessione sulla riapertura delle linee ferroviarie storiche e strategiche, pienamente sostenuta dall’Associazione Europea dei Ferrovieri – AEC, è lo studio ferroviario internazionale realizzato dall'ingegnere ferroviario generale Mario Pietrangeli.

“'Lo smantellamento delle piccole linee ferroviarie è un danno e una sfida che non può essere evitata da chi ne è responsabile'. (Discussioni pronunciate dal presidente Mattarella nel corso dell'Assemblea Anci tenutasi a Torino il 20 novembre). Le sculture in marmo, sono molto adatte alle nostre regioni e ai nostri (potenziali) demolitori passati e presenti, che, in un'epoca non così lontana, consideravano le ferrovie come una zavorra del passato superata dalle macchine (simbolo dell'inquinamento). Le parole del Capo dello Stato sono di sostegno, stimolo e incoraggiamento, anche per la riapertura delle linee ferroviarie storiche, la cui riapertura trova il pieno sostegno dell'Associazione Europea dei Ferrovieri – AEC -, tali linee, (in più di dieci dal Piemonte, patria di Cavour, padre dell'intero sistema ferroviario reticolare piemontese, clamorosamente e superficialmente chiuso negli ultimi anni), sono: la Civitavecchia – Capranica/Sutri – Ronciglione – Gallese – Orte (richiesta presentata dal personaggio storico della linea il mitico Raimondo Chiricozzi di Ronciglione con i suoi componenti del Comitato per la riapertura della detta linea ferroviaria che aderisce ad AMODO ed è convenzionato con AEC) il 5 novembre 2024, nella sala del consiglio comunale di Barbarano Romano (Lazio), si è tenuto un importante incontro sulla linea ferroviaria in interrogazione con i sindaci il cui territorio è interessato dalla suddetta linea. In apertura dei lavori, il presidente del Comitato Raimondo Chiricozzi ha sottolineato l'importanza della linea per il riequilibrio del territorio della Toscia e dell'Italia centrale e per l'unione dei due mari Tirreno-Adriatico. Al riguardo sono intervenuti ex vertici nazionali delle Ferrovie dello Stato quali: Luca Marcello arbitro nazionale dell'Associazione Europea dei Ferrovieri (AEC) e Oreste Varone Segretario Regionale dell'AEC Lazio e Consigliere Nazionale dell'AEC. Varone ha ricordato l'importanza di ridurre le emissioni di gas serra, di cui i trasporti rappresentano il 25%. La quota del 25% è composta per il 72% dal trasporto stradale, dal 13,4% dal trasporto marittimo e dal 13,9% dal trasporto aereo. Solo un minuscolo 0,5% della ferrovia. L'utilizzo della ferrovia è sempre più attuale, vista la situazione verificatasi in Spagna negli ultimi giorni. Inoltre la ferrovia Civitavecchia Orte, ha proseguito Varone, è di vitale importanza perché costituisce il collegamento ferroviario tra i due porti del Mar Tirreno e del Mar Adriatico, sia per il trasporto di passeggeri che di merci" - sottolinea.

 

"La linea Fano – Urbino (richiesta presentata dal personaggio storico della linea, dottor Carlo Bellagamba, con i colleghi dell'Associazione Ferrovie della Valle del Metauro) e la linea Urbino – Acqua Lagna – Cagli – Pergola – Fabriano (da Pergola a Fabriano ancora attiva grazie ai treni storici della Fondazione FS dell'ingegner Cantamessa) il personaggio storico della linea Pergola è Il Bonacorsi che costituisce un punto riferimento sicuro per i sostenitori della linea; – la ex linea Bagna Cavallo (Emilia Romagna) – San Leo – Urbino (Marche). Costruito in parte e mai completato durante la Prima Guerra Mondiale per creare una tangenziale (una deviazione temporanea) che avrebbe mantenuto la continuità dei rifornimenti e del traffico passeggeri e merci nel caso in cui la linea adriatica fosse stata interrotta a causa dei continui bombardamenti da parte delle corazzate austriache. La linea è stata studiata e si arricchisce (per ciò che ne resta) da Italia Nostra di Bagna Cavallo diretta dal dinamico e creativo e famoso architetto Bottini" - dice.

"La Sicignano – Lagonegro (Campania – Basilicata), la cui figura storica del dottor Rocco Panetta (presidente dell'associazione della linea Sicignano Lagonegro aderente ad AMODO) propone continuamente (oltre alla riapertura della linea storica), in tutte le sedi istituzionali, la realizzazione della stazione dell'Alta Velocità Atena Lucana in corrispondenza della linea da riaprire Sicignano – Lagonegro (per consentire l'enorme ampliamento della rete di utenza coloro che possono prendere i treni AV) Sicignano-Lagonegro. Inoltre, nel 1936, entrarono in servizio i treni, riducendo i tempi di viaggio a meno di 2 ore. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, per risparmiare gasolio, i treni furono demoliti e ritornati alla trazione a vapore. Quest'ultima ritornò in servizio solo nel 1956. Alla fine degli anni settanta, a causa di diverse frane lungo il percorso più accidentato della linea, il servizio tra Casalbuono e Lagonegro fu interrotto. L'inizio degli anni '80 portò grandi cambiamenti, con importanti lavori di consolidamento di ponti, gallerie e crinali a rischio, la sostituzione dei binari, l'allungamento dei marciapiedi nelle stazioni e la messa in servizio di nuovi treni: passammo da 7 a 8 coppie di treni giornalieri Con l'avvio dei lavori di elettrificazione della linea Battipaglia-Metaponto nel 1986, la linea per Lagonegro (la cui elettrificazione è stata addirittura considerato) è stato chiuso anche" - afferma. "La Castellanza (Lombardia) – Malnate – Svizzera (Mendrisio). La ferrovia della Valmorea era una linea ferroviaria internazionale, gestita dalle Ferrovie Nord Milano, che, nella sua massima estensione, collegava Castellanza, in provincia di Varese, a Mendrisio, nel Canton Ticino. Gradualmente indebolito e dismesso nel 1977, venne parzialmente riattivato all'inizio del terzo millennio, limitatamente alla tratta Malnate Olona-Mendrisio, per l'esercizio di servizi turistici episodici con trazione a vapore. La tratta Stabio-Mendrisio è stata rilevata dalle FFS, che l'hanno mantenuta in servizio inizialmente solo per il trasporto merci, poi dal 2014 (previo raddoppio del binario ed elettrificazione) nuovamente per il trasporto passeggeri, nell'ambito del servizio espresso rete del Canton Ticino. e la nuova ferrovia Mendrisio-Varese. Gli ostacoli tecnici alla sua ricostruzione sono l'interramento della linea Castellanza – Saronno e la costruzione della diga di Gurone (lungo il fiume Olona), che hanno tolto la continuità del tracciato ferroviario. Studi volti a risolvere questi difficili problemi tecnici sono in corso da anni anche da parte della famosa Associazione Italo-Svizzera Alta Capacità San Gottardo (associazione nata da un'idea del Senatore Zamberletti)" - dichiara. "Arona – Santhia’ (Piemonte) chiusa inspiegabilmente per dieci anni. Alla richiesta di riapertura segue l'Associazione Internazionale delle Ferrovie Torino – Svizzera, Associazione aderente ad AMODO e affiliata all'AEC, la cui figura storica è il presidente Achille Chiari" - mette in evidenza - "Questa riapertura consentirebbe un rapido collegamento tra Germania e Svizzera via Domodossola – Arona – Santhia – fino a Torino – a Cuneo – Limone Piemonte – Tende (linea delle meraviglie) – La Brig. – Breil sur Roya (dove si è svolta la cerimonia di premiazione delle ferrovie europee Euroferr ai sindaci della linea delle meraviglie) – Nizza – Costa Azzurra – Ventimiglia – Liguria. (RFI sta effettuando uno studio di fattibilità per la riapertura di Santhia – Arona); La Pinzano – Casarsa (Friuli Venezia Giulia – FVG) e la Carnia – Tolmezzo – FVG – (che rischiano di scomparire a causa della realizzazione di piste ciclabili inutili e inutilizzate)". "Concludiamo ritornando alle parole pronunciate dal presidente Sergio Mattarella nel corso del suo intervento all'Assemblea Anci tenutasi a Torino il 20 novembre. Il suo intervento ha sottolineato perfettamente la situazione attuale nelle cosiddette aree interne estremamente isolate dove ''unità del Paese trova un aspetto di fragilità, dovuto alla scarsità di servizi, allo smantellamento delle infrastrutture costruite con sacrifici nel passato'. Il riferimento è direttamente rivolto alle piccole linee ferroviarie che hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dei territori interni e che troppo frettolosamente sono state liquidate definendole prima come rami morti e poi facendole sprofondare nell'oblio di una lenta agonia viaggi cancellati, coincidenze non rispettate, orari mal programmati, mancanza di informazioni da parte dei clienti. Le parole del presidente Mattarella danno, quindi, nuova linfa alle istanze che alcune associazioni di volontariato ferroviario hanno sempre proposto, contrariamente a un approccio che per anni ha privilegiato un approccio contabile, dimenticando forse che si tratta di un tema che riguarda un servizio pubblico che interessa ogni giorno tante persone. Dobbiamo ripartire da ciò che esiste per progettare un futuro migliore a favore della salute dei cittadini, della cura dell’ambiente e del suolo, riducendo il numero di veicoli circolanti promuovendo il trasporto pubblico come valida alternativa. Proprio in questo momento, l’unità del Paese di cui parla il presidente Mattarella è minata dalla mancanza di servizi che costringe le persone a migrare verso i centri più grandi e organizzati, abbandonando i più piccoli allo spopolamento" - conclude il Generale Mario Pietrangeli, vicepresidente Nazionale AEC.

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