“Uno dei luoghi più affascinanti e ricchi di storia e di vita di Sanremo è l’area portuale e costiera tra Pian di Nave, Santa Tecla ed il lungo molo di Portovecchio, oggi ridenominato ‘Molo Consoli del Mare’, con una passeggiata dal fascino raro”. Interviene in questo modo la Famija Sanremasca ed il Consolato del Mare che ne fa parte, che fecero la prima richiesta del cambio del nome nel 2015, con l’inaugurazione ufficiale nel giugno scorso.
La Famija Sanremasca si è posta una serie di obiettivi allo scopo di rivalutare, onorare, proteggere quei luoghi che fanno indubbiamente parte della storia, delle tradizioni e della cultura marinaresca cittadina. In primo luogo il riordino e la pulizia di quelle aree troppo spesso mal gestite, sporcate e utilizzate come luogo di abbandoni ed altro. Punti di ritrovo per gruppi di giovani, turisti e persone dai comportamenti talvolta incivili.
In questi ultimi mesi dell’anno sono stati rimossi dal molo biciclette ed un motorino abbandonati: “Ringraziamo il Comandante della Polizia Municipale Fulvio Asconio per l’efficienza – ha detto Giovanni Manuguerra - sono state raccolte ed eliminate reti da pesca di vario tipo e dimensione, alcune di oltre tre chilometri in lunghezza. Sono stati ripescati in porto, dal mare e raccolti da terra dozzine di cassette ed innumerevoli frammenti di polistirolo espanso, iper inquinanti. Auguriamoci vengano presto sostituite con prodotti degradabili, già da anni esistenti”. La Famija vuole anche ringraziare in merito il Console Nazzareno Palombo per il suo operato. Sul posto sono presenti anche uccelli marini ed anatidi, cigni ed aironi che vanno difesi da temibili orde notturne di roditori. Talvolta si segnalano uccelli o topi morti da recuperare con urgenza: “Per questo ringraziamo il dirigente di Amaie Energia Giansandro Soleri, sempre disponibile”.
Sul porto vengono rimosse anche bottiglie di plastica, vetro e lattine (nell’ordine delle centinaia), sempre ben differenziate e conferite nei centri di raccolta cittadini. La quantità di rifiuti portati via, ad oggi, è superiore ai 2.500 kg e non sono mancati tronchi d’albero, attrezzi arrugginiti da pesca, bidoni di oli esausti abbandonati, batterie, pile ed ogni sorta di rifiuto, scarpe, stracci, ombrelloni ed ombrelli rotti, contenitori, bombole, metalli, cartacce, scatoloni e infiniti mozziconi di sigarette. Tutto correttamente conferito.
La Famija Sanremasca ringrazia anche il circolo cittadino de ‘I Deplasticati’, spesso presenti ed attivi nelle aree portuali, ed il Panathlon Sanremo-Imperia, in prima linea nel proporre ed organizzare, sia per giovani studenti che per adulti, giornate di ‘Plogging’ in zona portuale e spiagge libere: “Un grosso lavoro – va avanti Gianni Manuguerra - che necessita la massima attenzione da parte delle autorità cittadine nel riconoscere le criticità dei problemi e di innovazioni atte a risolverli, almeno in parte, in modo definitivo. Un esempio potrebbe essere la sistemazione sul Molo di un contenitore adeguato per il deposito, e successivamente lo smaltimento, delle reti non più operative che oggi occupano spazio e rendono l’area portuale un ammasso infinito di questi manufatti. Talvolta queste reti vengono o perse od abbandonate in mare, diventando così le crudeli ‘reti fantasma’. La collaborazione con i pescatori di Sanremo, alcuni nominati dalla Famija Sanremasca Console del Mare, è necessaria ed indispensabile poiché sanno valutare e conoscono le problematiche da risolvere”.
Non si dimentichi inoltre che, a Pian di Nave, trenta metri a Sud dal Monumento alla Resistenza di Renzo Orvieto, è stato piantumato, nell’ottobre del 2021, un robusto albero di Ulivo in memoria del Dottor Giancarlo Benza, socio della Famija Sanremasca e Console del Mare, con l’indispensabile contributo delle autorità comunali.