Asl1 insieme all'Associazione End Or Fine OdV e all'Associazione ISV – Centro Anti Violenza e a Save the woman scendono in campo per il contrasto alla violenza contro le donne. Nell'Aula Magna di Asl1 si è tenuta presentazione di un'iniziativa per contrastare e sensibilizzare su un tema che purtroppo occupa spesso le pagine dei quotidiani. Diverse sono le iniziative nell'ambito della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne: la prima sarà l'affissione di una locandina multilingue che verrà affissa in punti cosiddetti sensibili e di facile visione all'interno degli stabilimenti di Asl1, affinché le donne vittime di violenza possano trovare primarie informazioni per una richiesta di aiuto. Sulla locandina, c'è un QRCode che se inquadrato dalla fotocamera del telefono cellulare, permetterà alla donna vittima di violenza di poter chiedere informazioni tramite un chatbot, ossia un software che simula ed elabora le conversazioni umane (scritte o parlate), consentendo agli utenti di interagire con i dispositivi digitali come se stessero comunicando con una persona reale, in assoluto anonimato e nella completa tutela della privacy di chi chatta.
“Con questo progetto – spiega la Dott.sa Maria Elena Galbusera Direttore Generale di Asl1 – vogliamo maggiormente porre l'attenzione su questa tematica e sensibilizzare la popolazione. Anche questa volta si conferma la sinergia della nostra Azienda Sanitaria con il terzo settore, atta alla realizzazione e condivisione di iniziative. Colgo l'occasione per ringraziare l'Associazione End Or Fine OdV e all'Associazione ISV per la loro collaborazione".
"La nostra volontà - continua la presidentessa di End or fine Manuela Lupi - è creare una rete di supporto per le donne. Mi fa piacere notare che il progetto è partito da una condivisione tra donne. Riteniamo opportuno che si mettano in atto sempre più iniziative di divulgazione informativa su tutti i livelli ed estrazione sociale oltre ad azioni di supporto concreto".
L'idea di creare una chat bot - spiega Fabiola Grimaldi - nasce con la pandemia, quando per le donne era più difficile allontanarsi da maltrattori. Di qui nasce un chat bot, diverso da un'app che non lascia tracce ed è più discreta. Il nostro obiettivo è arrivare prima del primo schiaffo, dando risposta immediata 24 ore su 24, con l'introduzione presto della funzione multilingua".
“Il Centro Antiviolenza - spiega la coordinatrice Roberta Rota - negli ultimi anni ha dato importanza nell'opera di educazione all'affettività. Pertanto riteniamo importante educare le nuove generazioni e l'iniziativa che presentiamo oggi va proprio nella direzione che l'affettività a trecentosessanta gradi debba diventare una priorità della nostra società”.
Ultimo a intervenire è stato il vicesindaco di Sanremo Fulvio Fellegara: "Un grande grazie a tutte le persone che hanno aiutato in questo progetto. Essere in minoranza in questo tavolo è quasi piacevole. Quando si parla di rieducazione, bisogna rivolgersi agli uomini, è un concetto che bisogna fare arrivare qui. Ogni comportamento violento nei confronti del prossimo sono anticipati da linguaggio violento: insegnare a parlare meglio è un punto di partenza per migliorare le cose". Presente anche il consigliere comunale Vittorio Toesca.