Scendono in piazza gli studenti imperiesi. Si sono dati appuntamento in piazza Dante e hanno manifestato per le vie della città, aderendo allo sciopero nazionale indetto da sindacati, collettivi e organi di rappresentanza studenteschi e universitari, "per una scuola sicura, garantita e accessibile".
Costo dell'istruzione, edilizia scolastica e servizio di trasporto pubblico tra le ragioni della mobilitazione: "Protestiamo contro un’istruzione sempre più onerosa a livello economico, che va così ad acuire il divario di classe tra studenti più e meno abbienti -spiegano i coordinatori della Rete degli Studenti Medi della provincia di Imperia e del Collettivo Studentesco 18100 - Siamo in piazza contro delle infrastrutture scolastiche fatiscenti, obsolete e pericolanti, dal forte impatto ambientale, e contro un servizio di trasporti del tutto manchevole, che non garantisce il nostro diritto allo studio".
In piazza per una scuola inclusiva e democratica, contro le politiche governative: "Siamo in piazza per chiedere una scuola inclusiva e transfemminista, in cui ci sia spazio per un insegnamento dell'educazione sessuale, affettiva e al consenso -proseguono gli organizzatori-. Siamo in piazza per affermare un’idea di scuola democratica, in netta contrapposizione con le riforme regressive del ministro Valditara, per ribadire la nostra opposizione alla filiera tecnologico-professionale che riduce l’offerta formativa consegnandola ai privati, al liceo made in Italy che risponde a una visione aziendalistica dell’istruzione e contro la riforma degli ITS che rafforza l’acceleramento dell’inserimento lavorativo per gli studenti.
Con uno sguardo rivolto anche alla crisi climatica, il ddl "sicurezza", il conflitto palestinese e l'autonomia differenziata: "Pretendiamo dalle istituzioni una risposta adeguata alla catastrofe che pezzo per pezzo si sta mangiando il nostro futuro. Siamo in piazza contro la repressione da parte dello stato italiano, siamo in piazza al fianco del popolo palestinese e contro un’idea di Italia sempre più divisa e più sorda ai bisogni dei più fragili".
Gli studenti si rivolgono al presidente della Provincia Claudio Scajola, ai consiglieri provinciali, ai sindaci e ai presidi degli istituti, con richieste ben precise: "L'introduzione all’interno dei programmi scolastici di parentesi dedicate all’educazione sessuale, affettiva e al consenso e l'introduzione dello strumento delle carriere alias in tutte le scuole superiori della provincia.
Investimenti mirati nel campo dell’edilizia scolastica, per garantire un impianto di riscaldamento funzionante, che mantenga una temperatura all’interno delle aule non inferiore ai 18°C (come sancito all’interno del DPR del 18/12/1975, in materia di norme tecniche aggiornate relative all'edilizia scolastica), e un servizio di acqua corrente e acqua calda garantito.
Un’intensificazione del servizio di trasporto pubblico locale in maniera mirata rispetto agli orari di ingresso e di uscita dalle scuole. Infine, la cessazione immediata dei programmi di PCTO - Alternanza Scuola-Lavoro che mettono attivamente a rischio il benessere e la sicurezza degli studenti, non qualificati, e degli individui con i quali si rapportano, come il progetto di alternanza tra il liceo linguistico e sociopedagogico con l'ISAH e la casa di riposo di Imperia".