Si è chiusa con 10 indagati l’inchiesta della Procura della Repubblica che, nell’ottobre del 2022, mise in luce una truffa ai danni del Casinò. Era un cliente del Casinò di Sanremo, Francesco Ricotta, 67 anni di Grugliasco (in provincia di Torino), la mente della presunta combine al tavolo del Punto e banco della casa da gioco sanremese.
In carcere finirono lo stesso Ricotta, e il suo braccio destro, Luigi Carbone, che aveva mansioni di cartaio o roulettier che una volta indagato era stato licenziato dal Casinò. Secondo l'accusa era lui, su impulso di Ricotta, che aveva il compito di sottrarre e mettere a disposizione dell'organizzazione le carte da gioco prelevate alla casa da gioco, che venivano ‘segnate’ dai complici, in modo percepibile solo da chi era informato dell'alterazione.
Le carte venivano poi riconsegnate a Carbone che le reintroduceva nel Casinò e predisponeva i mazzi contenenti le carte taroccate, collocandoli negli armadi da cui i croupier li prelevavano per utilizzarli ai tavoli da gioco. Tutti gli altri indagati sono giocatori, in prevalenza del Torinese. Conoscendo il tipo di manomissione delle carte gli indagati potevano riconoscere quelle migliori condizione che permetteva loro di decidere se puntare o meno, avendo ottime possibilità, se non la certezza, di vincere le manche.
Questi gli indagati, come riporta l’agenzia Ansa: in carcere sono andati Francesco Ricotta, 67 anni, nato a Riesi (Caltanissetta), ma residente a Grugliasco (Torino) e Luigi Carbone, conosciuto come Silvio, 58 anni, nato e residente a Sanremo.
Agli arresti domiciliari vennero invece messi: Michele Rubino, 64 anni, nato a Ripacandida (Potenza) e residente a Rivoli (Torino); Raffaele Leonardo Ferri, 73 anni (chiamato ‘il vecchio’), nato a San Severo (Foggia), ma residente a Carrara; Luigi Betti, 47 anni, nato a Moncalieri (Torino), ma residente a Nichelino (Torino) e Antonio Del Core, 58 anni, nato a Battipaglia (Salerno), ma residente a Sanremo (Imperia). Obbligo di dimora per Franco De Matteis, 60 anni, nato a San Severo (Foggia) e residente a Grugliasco (Torino); Islam Amirul, 41 anni, nato in Bangladesh e domiciliato a Sanremo; Luciano Rossi, 51 anni, nato in Svizzera, ma residente a Villarbasse (Torino), Emilio D'Eliso, 53 anni, nato e residente a Rivoli (Torino).
Secondo gli inquirenti e ricompreso nell'ordinanza emessa dal giudice Luppi nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta truffa al Casinò di Sanremo, le vincite al tavolo del Punto e Banco da parte dei giocatori indagati avvenivano in un continuo crescendo. Dai 13.160 euro del 5 giugno 2022 si passa ai 31.295 euro del 16 giugno, ai 33.615 euro del 17 luglio fino ai 43.320 euro del 6 agosto dello stesso anno. Gli inquirenti ritengono dunque che la presunta truffa abbia fruttato importi per centinaia di migliaia di euro (si parla di oltre 300mila euro) che andranno comunque quantificati durante il processo. Gli investigatori, inoltre, hanno appurato che i mazzi venivano truccati "mediante la cancellazione di una piccola porzione di inchiostro - si legge agli atti - della parte inferiore dei rombi contenente la sigla 'CM Sanremo'".