Eventi - 14 ottobre 2024, 10:14

Sanremo, domani Paolo Lambruschi e Alganesh Fessaha ai Martedì Letterari

Verrà presentato il libro “Doctor Alganesh donna della speranza”

Sanremo, domani Paolo Lambruschi e Alganesh Fessaha ai Martedì Letterari

Domani Martedì 15 ottobre ore 16.30 nel teatro dell’Opera del Casinò in collaborazione con “Ottobre di Pace” Paolo Lambruschi,  presenta il suo libro: “Doctor Alganesh donna della speranza”. Partecipa AlganeshFessaha . Ingresso libero.

«Mi chiamo AlganeshFessaha, sono nata in Eritrea nel 1954 e sono cittadina italiana. Il mio nome significa “il mio trono, il luogo ove riposarmi”». Comincia così il racconto di questo libro, che ha come protagonista “Doctor Alganesh”, specialista in medicina Ayurveda, fondatrice e presidente della Ong “Gandhi”, che dal 2003 sostiene persone vulnerabili attraverso progetti in diversi Paesi africani. Questa biografia in prima persona, scritta da un giornalista di Avvenire esperto di questioni internazionali e umanitarie, racconta la storia di una donna di speranza e di pace che nel 2015 è stata insignita dal presidente Sergio Mattarella del titolo di Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica «per il suo impegno nella lotta al traffico degli esseri umani e nell'assistenza ai profughi».

Spesso i drammi dei migranti vengono affrontati dal momento del viaggio della speranza in mare, senza approfondire quello che accade prima. Per moltissimi  è stato un drammatico  calvario quello per arrivare dall’Africa subsahariana fino all’Europa, un viaggio in cui hanno rischiato e rischiano la loro vita e quella dei loro famigliari, nella ricerca di un luogo  sicuro in cui vivere.AlganeshFessaha, cittadina italiana nata in Eritrea nel 1950, racconta senza filtri ciò che ha visto in prima persona in quasi vent’anni dedicati a cercare di proteggere e salvare il maggior numero di migranti possibile, aprendo corridoi umanitari con la sua ONG Gandhi o cercando di localizzare i prigionieri dei beduini per riuscire a farli scappare dai trafficanti di esseri umani.

Nel  libroDoctor Alganesh Paolo Lambruschi cerca di dare una motivazione del flusso migratorio  raccogliendo la testimonianza di una donna dedita a proteggere i migranti fin dall’inizio del loro viaggio, e ci aiuta a comprendere meglio la questione, cercando di indirizzare ad un approccio diverso ad un problema che è soprattutto umanitario.

Paolo Lambruschi (Milano, 1966), è giornalista professionista dal 1992. Ha diretto il mensile di strada Scarp de’ tenis e il mensile di finanza etica Valori. Come inviato di Avvenire si occupa prevalentemente di vicende di immigrazione, povertà e traffico di esseri umani. Nel 2011 ha vinto il Premiolino, uno dei più antichi e importanti premi giornalistici.

In collaborazione con Uni Tre Sanremo venerdì 18 ottobre ore 16.30 nell’ambito del centenario del Surrealismo la storica dell’Arte dott.sa Federica Flore relaziona su “Introduzione al Movimento. I principali temi. Una dedica alla fotografia.”

Il Surrealismo è stato un movimento d’avanguardia letterario e artistico europeo sorto a Parigi negli anni Venti del Novecento e diffuso a livello internazionale fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, che ha interessato dalla letteratura alla pittura, scultura e fotografia al teatro e il cinema. Come per altre avanguardie storiche di inizio secolo, le intenzioni del movimento furono introdotte dai letterati, prima ancora che dagli artisti visivi, sulla rivista Littérature fondata da André Breton (Tinchebray, 1896 – Parigi, 1966), Louis Aragon (Parigi, 1897 – 1982) e Philippe Soupault (Chaville, 1897 – Parigi, 1990). Questo gruppo di intellettuali, dopo aver inizialmente aderito al movimento del Dadaismo, e averne sostenuto lo spirito di sovvertimento delle categorie, le tecniche e le modalità di fruizione tradizionali dell’arte, cominciò a interessarsi ai temi dell’irrazionale e dell’inconscio, che andavano diffondendosi in quegli anni grazie alle scoperte del fondatore della psicoanalisi Sigmund Freud. Il primo manifesto del Surrealismo fu pubblicato nel 1924 dallo stesso poeta e critico d’arte Breton, che fino a quel momento aveva fatto parte e condotto i dadaisti in Francia, e dopo il quale molti tra questi si unirono al nuovo movimento.

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