"Gli sgomberi effettuati alle Gianchette sono soltanto l'atto cruento e finale di una lunga e drammatica storia alla quale sono destinati donne, bambini e uomini in fuga dai propri paesi, alla disperata ricerca di un posto più sicuro; dove vivere, lavorare e far crescere i propri figli. Tendopoli, sicurezza, disagi ai cittadini sono il triste e costante risultato dell'assenza di un Centro di Accoglienza".
Interviene in questo modo il sindacato Cgil della nostra provincia, in relazione al nuovo sgombero effettuato giovedì scorso nella città di confine. "Ventimiglia - prosegue - essendo città di confine, ha necessità di un punto di accoglienza che possa garantire alle persone la dignità di riconoscersi un Essere Umano. Invece dal 2020, anno di chiusura del Centro d'accoglienza, cosiddetto “Campo Roya” non c'è stato più nulla. Eccetto qualche tempo fa, quando il Ministro Piantedosi, in visita alla città, rassicurò i cittadini dichiarando che l'amministrazione di Ventimiglia era prossima all'apertura del nuovo Centro di accoglienza, ma anche in questo caso, fu solo pubblicità a buon mercato, visto che la struttura individuata non è mai giunta al termine ed è tutt'ora inagibile".
La CGIL ha chiesto al Sindaco e all'Amministrazione del Comune di Ventimiglia di attivarsi seriamente e concretamente al fine di dare un adeguato riscontro alla problematica legata all'accoglienza.