Politica - 11 ottobre 2024, 18:00

Sanremo: aumento dei costi per il Palasport di Pian di Poma, oggi il confronto tra Amministrazione e le imprese

Il nodo da sciogliere è quello dell'esplosione dei costi rispetto alle previsioni originarie

Sanremo: aumento dei costi per il Palasport di Pian di Poma, oggi il confronto tra Amministrazione e le imprese

Non c'è ancora una soluzione formale per il caso-Palasport, ma almeno si registra la sostanziale volontà delle parti in causa di trovarla in tempi ragionevoli. Lo si percepisce al termine del confronto che si è svolto nel pomeriggio a Palazzo Bellevue: da una parte il Comune con in testa il sindaco Alessandro Mager, dall'altra i rappresentanti dell'Ati (Associazione temporanea d'imprese: tre più la banca finanziatrice) alla quale è affidata la costruzione dell'impianto polivalente a Pian di Poma.

Il nodo da sciogliere è quello dell'esplosione dei costi rispetto alle previsioni originarie, soprattutto a causa del vertiginoso rincaro delle materie prime addebitato (almeno nella fase iniziale) ai pesanti riflessi della guerra in Ucraina, seguiti agli effetti economici della pandemia. Si parla di circa 3,5 milioni in più, di cui 2,2 per la revisione prezzi e il resto per presunti errori di valutazione nel capitolato d'appalto con cui si è arrivati al primo colpo di piccone, nel gennaio 2022.

La questione è emersa con tutta la sua delicatezza dopo il cambio di guida nel cantiere, con il subentro dell'impresa Giò Costruzioni al posto della Sicrea, per effetto della risoluzione contrattuale decisa dal Comune (da qui la causa intentata dalla ditta "espulsa"), la quale ha passato al setaccio le carte e valutato l'attuale situazione del "mercato" edile. I soldi ci sarebbero, lasciati in eredità dall'ex giunta Biancheri come possibile extra budget (3,2 milioni più Iva) quando sono emersi i primi problemi, con il blocco del cantiere.

Ma prima di impiegarli, anche soltanto in parte, la nuova amministrazione vuole vederci chiaro, attraverso un'analitica verifica della congruità dei maggiori costi prospettati. Anche perché la burocrazia richiede dettagliate motivazioni per spendere denaro pubblico, specie se non previsto inizialmente, al di là delle spiegazioni pratiche sull'impennata dei prezzi. Dal canto suo il sindaco, che ha tenuto per sé la delega alle grandi opere, non nasconde il proposito di ridurre sensibilmente le pretese economiche dei costruttori, andando in profondità sul computo metrico e su altri aspetti progettuali.

Il clima delle interlocuzioni sembra lasciar intravedere la possibilità di raggiungere un'intesa entro fine anno, tanto che si parla di "passo in avanti". E' previsto un nuovo confronto tra un paio di settimane. Intanto, è stato pre-allertato il Comitato tecnico consultivo (Ctc) composto da un rappresentante per ciascuna delle due parti più un ‘arbitro’, ruolo affidato a un avvocato. Avrà il compito finale di verificare la congruità degli extra-costi: passaggio fondamentale per motivare ulteriori stanziamenti.

Nell'attesa, il cantiere resta fermo alle fondazioni, con soletta in cemento armato e primi pilastri. Un’opera, attesa da decenni, iniziata male e per questo finita in un imbuto. La formula è quella del leasing immobiliare in costruendo: il privato la realizza e l’ente pubblico paga a rate (d’importo concordato), in questo caso per una ventina d'anni. La revisione al centro del contenzioso porterebbe il valore complessivo dell'infrastruttura sportiva attorno a 20 milioni, compresi importi tecnici, canoni e altri aspetti (quasi 12 milioni alla sola alla voce lavori).

Il progetto, concepito dall’amministrazione Biancheri per arricchire e completare la cittadella dello sport a Pian di Poma, prevede un edificio su tre livelli, con una grande palestra polivalente (per basket e volley), una per il fitness e doppia per le arti marziali, oltre a due piscine (da 25 e 16,50 metri di lunghezza) e alle tribune. Infine un bar, 133 posti auto, 3 per i bus e 38 per le moto.

Gianni Micaletto

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