Sport - 08 ottobre 2024, 18:03

Enduro: campo di gara in pessime condizioni e il sanremese Dall'Ava abbandona per protesta, ma sfuma il titolo italiano Major

Il pilota matuziano si è rifiutato di scendere in pista, vista la drammatica situazione del terreno

Enduro: campo di gara in pessime condizioni e il sanremese Dall'Ava abbandona per protesta, ma sfuma il titolo italiano Major

Si è conclusa domenica scorso, nella laguna di Grado (Gorizia) l’ultima delle cinque tappe del Campionato Italiano Major di Enduro 2024 dove, nella categoria Expert 450, il sanremese Davide Dall’Ava (Moto Club Ceva) rincorreva con sei punti di distacco il leader provvisorio di categoria, il marchigiano Massimiliano Porfiri su Sherco.

Durante la settimana le incessanti piogge hanno reso davvero difficile lo svolgimento della gara che si correva sabato e non come di consuetudine la domenica. La prova speciale numero 2, che all’inizio misurava quasi sette minuti e’ poi diventata di quasi due minuti, il trasferimento è stato cancellato per oltre l’80% e la prova numero 3 era un fettucciato in un campo completamente allagato e fangoso. Venerdi nel tardo pomeriggio è stata necessaria una riunione con tutti i piloti sotto la tenda del promoter insieme ai rappresentanti della Federazione Motociclistica Italiana per placare gli animi.

Si è trovato un accordo e sabato mattina la corsa è partita regolarmente senza fare i conti con l’ulteriore pioggia caduta nella notte. Malgrado tutti i problemi la corsa è andata avanti tra alti e bassi fino alla prova speciale numero 5, quando le condizioni del fettucciato agli occhi dei primi in classifica erano imbarazzanti, non c’erano condizioni pericolose ma era innegabile che il percorso fosse ormai saturo. È’ stato atteso l’arrivo del Direttore di Gara con la speranza che si trovasse una soluzione al problema e invece le sue parole sono state categoriche: “O entrate in prova o andate a casa”.

“Non mi è sembrato rispettoso verso tutti i piloti - dice Davide Dall’Ava - non si gestisce così un campionato, soprattutto una finale di campionato nazionale. Ho girato la moto e ho deciso che per me poteva finire qui, non era serio continuare. Non e’ l’Enduro che ho conosciuto io, una gestione superficiale, un’incapacità totale nella comunicazione, non ho vinto il campionato… non ho neanche lottato. Pazienza ma sono fiero della scelta che ho fatto, non mi interessa fare primo o fare ultimo, vado in moto perché deve essere un divertimento piacevole non una costrizione. Rispetto l’impegno del Moto Club organizzatore nel cercare a tutti i costi di portare a termine una gara che era un colabrodo, noi piloti abbiamo messo a disposizione tutta la nostra pazienza, ma un Direttore di Gara, non può pensare di fare il pastore ad un gregge di pecore senza nemmeno ascoltare pareri e opinioni di sportivi che corrono da anni; questo non mi va bene. Mi prendo le responsabilità della mia decisione ma penso che la Federazione Motociclistica è come un ristorante e quando i clienti mangiamo male è giusto che si lamentino”.

Il ritiro di Dall’Ava dalla corsa ha fatto sì che la vittoria a mani basse andasse al marchigiano della Sherco Massimiliano Porfiri, che si aggiudica così il titolo tricolore. Secondo un altro marchigiano Marco Rughi su Husqvarna e terzo il sanremese Dall’Ava su KTM.

Carlo Alessi

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