- 05 ottobre 2024, 07:03

La guerra dell'acqua, Pietro Mareri: "Indispensabile trovare una soluzione, i miei concittadini devono essere tutelati"

Il sindaco di Costarainera auspica un intervento tempestivo che possa garantire un servizio regolare per il paese del ponente imperiese

Il sindaco di Costarainera Pietro Mareri

Il sindaco di Costarainera Pietro Mareri

Quasi un secolo per costruire vasche, condotte e pozzi e oggi rischiare di essere espropriati. È l’analisi di Pietro Mareri, sindaco di Costarainera, a proposito  del “tentativo” di Rivieracqua di incamerare il Consorzio irriguo, di cui il suo paese fa parte, senza un titolo legittimante l’azione e pure senza il rimborso. “Dal 1928, anno di nascita del Consorzio – ricorda Marerigli abitanti di San Lorenzo, Costarainera e Cipressa hanno contribuito finanziariamente a realizzare questa struttura che continua tuttora a svolgere la sua funzione di erogatrice del servizio idrico”. 

Un lavoro lungo 96 anni, creato pezzo per pezzo con le azioni acquistate dai soci che sono ben 500 e che rischiano di vedersi sottrarre un acquedotto realizzato da loro padri e dai loro nonni.

 “Sono disposto a comprendere le normative – ammette Mareri ma non posso accettare le ingiustizie come quella che Rivieracqua vorrebbe perpetrare nei confronti del Consorzio con cui, tra l’altro, ha un debito che supera abbondantemente i 700 mila euro, un debito tuttora da saldare”. 

"Una situazione inaccettabile - conferma Mareri - che, inoltre, vede tutti i tre comuni coinvolti nel tenere in vita il Consorzio. “Ancora di recente – conclude – abbiamo erogato contributi finanziari necessari per mantenere attivo il Consorzio, privo delle risorse creditizie di ha diritto”.

 

Ino Gazo

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