Cronaca - 30 settembre 2024, 07:21

Sanremo: artista di strada disturba in via Matteotti, da piazza Bresca "Chi si lamenta è mai passato da queste parti?"

Daniela Musa attacca nuovamente sulla musica 'a palla' e sull'occupazione del suolo pubblico alla Marina. La risposta: "Bisogna distingure tra chi disturba i turisti e chi invece li attrae"

Sanremo: artista di strada disturba in via Matteotti, da piazza Bresca "Chi si lamenta è mai passato da queste parti?"

Tornano alla carica, dopo un periodo di pausa, i residenti del quartiere della Marina (piazza Bresca e piazza Sardi) a Sanremo. Lo fanno con Daniela Musa, storica ‘combattente’ che risiede nel quartiere e che da decenni lotta contro i rumori e la musica ‘a palla’ che spesso viene proposta dai locali della zona.

Lo fa collegandosi all’articolo da noi pubblicato questa mattina e relativo all’artista di strada che, da diversi mesi, importuna la zona di via Matteotti. “Ho letto con sgomento e parecchia perplessità – dice Daniela Musa - l’articolo relativo al musicista di colore che disturberebbe con le sue performance le strutture ricettive delle vie del centro. Sgomento e perplessità si sono trasformate in rabbia leggendo che coloro che si lamentano, esercenti di attività commerciali, rimandano al regolamento comunale sull’uso degli amplificatori. Stiamo scherzando o facciamo sul serio? Qualcuno di questi esercenti abbia la buona grazia di passare in piazza Bresca, via Gaudio e piazza Sardi dove amplificatori e schiamazzi danneggiano fino a tarda notte cittadini residenti, strutture ricettive come b&b, case vacanze (anche qui con recensioni negative). Evidentemente qualcuno ha più diritti di altri a lamentarsi e trova più ascolto di altri!”.

“Noi cittadini del quartiere della Marina – prosegue - evidentemente non abbiamo diritti in questo senso e nonostante le nostre ormai pluriennali proteste non troviamo mai un interlocutore della Pubblica Amministrazione disposto ad ascoltarci. Alla Marina gli amplificatori suonano ‘a palla’ in barba a qualunque regolamento o anche solo al minimo buon senso”.

Secondo Daniela Musa i controlli con i rilevatori fonometrici risultano irrilevanti, per scarsità di interventi, per la non facile attribuzione delle emissioni sonori dovute a più fonti, per l’inadeguatezza del rilievo in sé: “Mi sorge il dubbio – va avanti - che dietro la vicenda del musicista in questione ci sia  anche una questione razziale e di palese discriminazione: in via Matteotti no al suonatore di colore, alla Marina sì al frastuono organizzato e ‘legalizzato’… e nessuno mi venga a parlare di regole, tasse e quant’altro. Se il suonatore di colore disturba ‘esentasse’, data da un’occupazione di suolo pubblico indebita, qualcuno si prenda il disturbo di venire alla Marina a vedere quanto spazio pubblico esentasse viene occupato da sedie, tavolini, dehors, sdoganati dalla delibera post Covid definita ‘Spazio Aperto’, e divenuta ormai prassi consolidata. Altro sassolino nella scarpa che mi duole da un po’: qualche tempo fa sono comparse dichiarazioni stampa di un assessore secondo il quale le performance degli artisti di strada andavano ‘regolarizzate’, dovevano avere un carattere ‘artistico’ e, se non ricordo male, gli artisti stessi dovevano essere titolati…ma l’assessore in questione passa mai dalla Marina dove impazza una cacofonia assurda? Dove ogni locale suona musica ‘a palla’ di qualità, mi permetto di dire, dubbia, e diversa da un esercizio all’altro?”

Ma Daniela Musa non attacca solo sul piano del rumore ma anche sull’occupazione del suolo pubblico: “Ormai a Sanremo regnano sovrane un’incredibile ipocrisia che passa da un’amministrazione all’altra e un’omertà sconfortante relativamente alle regole degli esercizi commerciali (emissioni sonore oltre i limiti, occupazione di suolo pubblico, assembramenti senza via di fuga, schiamazzi). Non conosco di persona il notaio Donetti, ma quando in campagna elettorale, parlò di una città di bottegai, mi trovò concorde. Solo chi ha esercizi commerciali ha diritti in questa città, tutti gli altri no. Evidentemente le regole le vogliamo solo per chi non è dei ‘nostri’, non è abbastanza ‘ariano’ e non è organico alla rete di interessi commerciali che sembra essere l’unica veramente tutelata e incentivata in città”.

Da parte delle attività delle aree sopracitate arriva la risposta, sottolineando come si debbano fare dei distinguo nelle situazioni: "La persona che si esibisce nelle vie crea un disturbo per le attività della zona. Il discorso è diverso rispetto a chi lavora, quest'area è uno dei principali punti di richiamo del territorio, con attività che attraggono persone". E in effetti il problema sottolineato dalle strutture ricettive è proprio quello dei disagi provocati ai clienti dalle esibizioni dell'artista di strada, che portano anche alcuni a rinunciare a tornare in città per vacanze future, lasciando anche recensioni negative che portano altri potenziali turisti a desistere dal trascorrere le ferie in riviera. Per quanto riguarda il rumore in piazza, sottolineano come talvolta si sollevi più polvere di quanto si dovrebbe: "Può accadere che durante il sabato ci sia un po' più di rumore del solito, legato anche al fatto che si tratta della sera in cui si lavora maggiormente, ma sono casi isolati, nell'ultimo mese e mezzo non ci sono stati schiamazzi né altro, solo attività che lavorano".

Carlo Alessi

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