"Alterità e Identità" è il titolo della mostra personale di Claudio Marciano che verrà presentata al pubblico il 12 ottobre al Forte dell'Annunziata, sede del Civico Museo Archeologico "G. Rossi", a Ventimiglia.
L'iniziativa, realizzata in collaborazione con l'amministrazione comunale, il Mar, Artek e Fidapa, sarà illustrata durante il vernissage che avrà luogo nelle sale espositive dei sotterranei dell'antica fortezza a partire dalle 17. Ad introdurre l'evento saranno Daniela Gandolfi, conservatore del Mar, istituzione da sempre attiva nella promozione dell'arte contemporanea, il sindaco di Ventimiglia, Flavio di Muro e l'assessore alla cultura Serena Calcopietro che hanno benevolmente accolto e sostenuto l'ambizioso progetto, unitamente a Fidapa e Artek.
I visitatori avranno, perciò, modo di conoscere Claudio Marciano e le sue opere grazie alle curatrici Claudia Andreotta e Francesca Bogliolo con il supporto dell'antropologo Massimiliano Santoro e dell'attrice Silvia Villa. "Durante la mostra, in calendario dal 12 ottobre al 16 novembre, si svolgeranno pure conferenze, incontri con le scuole, visite guidate e performance teatrali allo scopo di interagire in maniera più articolata con il pubblico sul tema della mostra" - fa sapere l'artista, Claudio Marciano che ha fortemente voluto creare un percorso che fosse al tempo stesso una riflessione sul proprio vissuto artistico e un sollecito alla presa di coscienza sulla definizione di identità che coinvolge ciascuno di noi, un tema di stringente attualità e quanto mai dibattuto.
In oltre trent'anni di attività, Claudio Marciano ha posto la propria arte al servizio della comunità e della promozione sociale, occupandosi anche di progetti destinati a persone diversamente abili o con patologie psichiatriche, curando la diffusione dell'educazione artistica attraverso corsi, lezioni individuali e collettive, soprattutto tra le giovani generazioni. "Ventimiglia è stata scelta come sede della personale perché incarna perfettamente il dualismo del titolo, segnata com'è da una connaturata identità di città di frontiera e, insieme, dall'alterità delle possibilità che questa condizione, in qualche modo, suggerisce, influenzando, più o meno consapevolmente, anche l'identità dei suoi abitanti" - dice Marciano.
"Nella variabilità umana, mutevoli si esprimono in liberi concetti di rappresentazione, l’identità e l’alterità di ognuno. Le problematiche della realtà contemporanea suscitano tensioni tra i due poli l’io e l’altro e secernano diversità e affermazioni dell’individuale supremazia, più che dialogo e confronto" - afferma Marciano introducendo il tema della sua ricerca - "Nel mio mondo popolato di immagini, l’essenzialità del tratto e del colore e l’esigenza di non definire, favoriscono nell’immagine stessa un livello d’impressione che porta a una maggiore comprensione e condivisione degli stati interiori. La realtà è tutto ciò che conosciamo o che crediamo di conoscere, tutto ciò che esiste o che esistere potrebbe ma anche tutto ciò che, senza l’intervento della fantasia, non potrebbe esistere. In considerazione di questo pensiero si definiscono atteggiamenti di dialogo e di parità che attraverso i miei lavori intendo suggerire".
Claudio Marciano è nato a Ventimiglia il 19 settembre 1955. Avviato agli studi tecnici commerciali, li abbandona per seguire quegli artistici tra Firenze e Milano. Nel 1980 gli viene conferito il diploma dell’accademia “Machiavello” di Firenze e nello stesso anno inizia a frequentare corsi sulla psicologia della comunicazione. E’ stato Provveditore Regionale dell’Accademia di Firenze organizzando così corsi, mostre didattico-culturali, conferenze in diverse città italiane. Da ricordare: Artigianato o Arte?; Trionfo e morte della condizione umana ovvero la labirintica fragilità dei mille destini; Arte e Linguaggio. Per questo gli viene conferita all’Hotel Cavalieri Hilton di Roma, una medaglia d’oro per meriti artistici-organizzativi dagli on. Spadolini e Colombo. Nel 1987 il titolo H.C. of Doctor of Art dell’University of Humanistic Studies in Florida, da lì a poco della Scuola G. Morandi di Fidenza (Parma). Alla fine degli anni ottanta si reca a Vallauris per apprendere le tecniche ceramiche per la durata di quattro anni nello studio di Marius Musarra e Max Siffredi. In seguito, presso scuole e comuni, ha costituito gruppi di drammatizzazione (teatro-danza), grafica, ceramica, pittura-scultura, lavorando inoltre come consulente U.S.L. per programmi d’intervento in soggetti portatori di disagio psichico. Si è esibito in varie mostre nazionali e internazionali a partire dall’anno 1975. Numerose sono le copertine di libri editi dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dip. Affari Sociali che hanno pubblicato nel tempo le sue opere più significative.
Le opere saranno esposte fino al 16 novembre e si potranno ammirare da martedì a sabato dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 17 mentre la domenica dalle 10 alle 13.