Il profilo non cambia: è uscita una donna, Lucia Artusi, per (ri)diventare assessore comunale, e una donna deve entrare al suo posto nel cda del Casinò. La conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, arriva dal Comune tramite la determinazione dirigenziale adottata dal segretario generale Monica Di Marco, che avvia l'iter dell'avviso pubblico per l'acquisizione di candidature.
In allegato, infatti, c'è la bozza del bando in questione. Che, però, sarà pubblicato nei prossimi giorni nella sua versione definitiva, a cominciare dall'indicazione del termine per presentare i curricula e dalla correzione di un evidente refuso all'art.3, dedicato al compenso (indicato quello dell'amministratore unico dell'Amaie, 16mila euro l'anno...).
Non c'è fretta, trattandosi di una scelta fiduciaria del sindaco Alessandro Mager, come appena avvenuto per la stessa Amaie e Amaie Energia (per le quali c'era invece urgenza), il quale si prepara a partire per un'altra settimana di vacanza, questa volta al mare (nel Sud) dopo quella trascorsa in montagna. D'altronde, l'esecutivo della casa da gioco può andare avanti ancora un po' con un consigliere d'amministrazione in meno (su tre), forte del mandato che scadrà nella tarda primavera 2025, dopo l'approvazione del bilancio 2024.
Al timone c'è, saldamente, il presidente e ad Giancarlo Ghinamo, che conferma l'obiettivo dei 50 milioni d'incassi a fine anno. E con lui, in plancia, il consigliere Eugenio Nocita. La terza poltrona è quella riservata alla "quota rosa", in applicazione "della normativa in materia di equilibrio di genere negli organi delle società a controllo pubblico, con particolare riferimento alla Legge n. 120 del 12 luglio 2011".
L'avviso sarà aperto a tutti, come da criteri per le nomine adottati dal Consiglio comunale (così pure per le assunzioni nello staff del sindaco), ma di fatto la scelta avrà una chiara matrice politica, basandosi sulla discrezionalità. Quel posto era occupato da una esponente del centrosinistra sanremese, entrata con la casacca di Sanremo Attiva e poi passata al Pd, e in quell'area si pescherà per la sostituzione nel cda. In sostanza, Mager attenderà proposte dallo stesso Pd e, si presume, anche da Generazione Sanremo, cioè l'insieme dell'ala progressista dell'eterogenea maggioranza fondata sul civismo, risultata determinante per la sua vittoria al ballottaggio.
Non si vogliono, infatti, alterare equilibri sui quali si basano gli accordi amministrativi, di cui le cariche di sottogoverno sono parte integrante, specie se si tratta di realtà importanti come il Casinò, oltre che della multiutilities Amaie Energia, le cui redini saranno assunte dal manager sanremese Sergio Tommasini (a breve l'assemblea per la nomina a presidente) dopo l'incarico di amministratore unico dell'Amaie, fondatore di Anima (lista più votata alle amministrative) e regista della campagna elettorale di Mager.
Non a caso, per la partecipata che gestisce il mercato dei fiori e il servizio igiene urbana di molti Comuni, la pista ciclopedonale (di cui è parzialmente proprietaria) con annessi parcheggi, e ha pure in concessione diverse spiagge pubbliche attrezzate, il sindaco ha raccolto l'indicazione Pd d'inserire nel cda Liliana De Falco, altra "quota rosa", esperta di grafica e pubblicitaria che si era candidata con i dem alle Comunali.
Mager si muoverà sullo stesso terreno anche per il vertice della Sinfonica, con la conferma quasi certa del presidente Filippo Biolè, figura indipendente che garantisce competenza specifica (è avvocato giuslavorista ma s'intende parecchio di musica), una poltrona per Pd/Generazione Sanremo e un'altra per la matrice civica della maggioranza (prevalente), in particolare per Anima o Sanremo al centro.
Fin qui la partita delle nomine, la quale comprenderà anche un posto nel cda della Fondazione Borea e Massa, ma ora si apre quella delle Regionali. Si attendono le mosse del vicesindaco Fulvio Fellegara (Generazione Sanremo): si candiderà con il Pd, che gliel'ha chiesto per bocca dell'ex ministro Andrea Orlando e di dem imperiesi dell'area Schlein? Se scendesse in campo e fosse eletto, nascerebbe il serio problema della sostituzione. Che, in parte, finirebbe per interessare gli equilibri fra civici e alleati di maggioranza "imbarcati" al ballottaggio.