Politica - 26 agosto 2024, 15:22

Elezioni regionali: la rincorsa ai nomi, oltre al calcio-mercato siamo in pieno toto-candidature

Se il vicesindaco decidesse di scendere in campo, porrebbe un doppio problema a Mager e alla sua eterogenea coalizione: schierarsi o rimanere neutri, almeno per la parte (largamente preponderante) d’ispirazione civica?

Elezioni regionali: la rincorsa ai nomi, oltre al calcio-mercato siamo in pieno toto-candidature

C’è fermento (eufemismo?) nel Pd imperiese per le candidature alle Regionali. Si rincorrono le voci su diversi nomi, ciascuno dei quali in qualche modo divisivo all’interno del partito, peraltro (come si sa) attraversato da varie correnti di pensiero.

Ma ora ecco una conferma: la ‘chiamata alle armi’ per Fulvio Fellegara, figura emergente del centrosinistra locale, che ha guidato alle recentissime Comunali di Sanremo, appoggiando poi al ballottaggio (con la sua lista Generazione Sanremo e lo stesso Pd) il civico Alessandro Mager, risultando determinante per sconfiggere il candidato di centrodestra Gianni Rolando. Tanto che l’ex segretario provinciale della Cgil è diventato vicesindaco con deleghe all’ambito sociale e ai servizi demografici, e i ‘dem’ ne hanno guadagnato un posto in Consiglio (occupato da Marco Cassini) e uno in giunta (assegnato a Lucia Artusi). Adesso si tratterebbe di compiere un altro passo (salto?) importante, il tutto nell’arco di appena un paio di mesi, stravolgendo vecchie logiche politiche.

E’ stato lui stesso, con una nota diffusa oggi, a confermare di aver ricevuto la proposta di candidatura per il Consiglio regionale, da un gruppo di dem imperiesi dell’area Schlein e dal candidato presidente in pectore per il ‘campo largo’ Andrea Orlando (quindi dall’ala più a sinistra del partito). Ha preso tempo, ovviamente, per confrontarsi con i suoi, con l’amministrazione comunale e con la famiglia, ma chiosando con il motto usato nei lunghi mesi della campagna elettorale per Palazzo Bellevue, "cambiare Sanremo, per cambiare la Liguria", fa intendere quanto sia (molto) interessato all’opportunità che gli viene offerta ("se necessario, non mi tirerò indietro..”). C’è anche il problema di farla digerire alle altre anime (inquiete) del Pd, malgrado la proposta arrivi dall’alto.

Basti pensare che poco prima della nota diffusa da Fellegara, il segretario provinciale Cristian Quesada (da noi interpellato) ci aveva detto di non saperne nulla di quest'eventuale candidatura. Aggiungendo, in generale: "Oltre al calcio mercato, quest’anno c’è pure il toto-candidature. Ma il Pd non è un bazar: ha organismi in cui le discussioni avvengono in modo collegiale. E si svolgeranno dopo che verrà ufficializzato il candidato presidente della coalizione. Al momento posso soltanto dire che, per quanto ne so, sarà ricandidato il consigliere uscente Enrico Ioculano".

Sulla roulette delle indiscrezioni era uscito pure il nome dello stesso Quesada, che, nei giorni scorsi, aveva però tagliato corto: "Lo deciderà il partito". E’ evidente che se Fellegara dovesse rompere gli indugi non ci sarebbe più posto per il segretario. E anche per altri, come Paolo Verda e Domenico Abbo, ex presidente della Provincia, citando due nomi usciti in queste settimane. Perché, a quel punto, resterebbe spazio soltanto per due "quote rosa", partendo sempre dalla conferma di Ioculano. Che lo stesso ex sindaco di Ventimiglia, inquadrato nell’area Bonaccini, dà per scontata: "Sono uscente e al primo mandato, che peraltro si chiude in anticipo. A me va bene chiunque si candidi. Fellegara? Se sarà della partita renderà più semplice raggiungere il quorum per il seggio, con il seguito che ha dimostrato di avere".

Se il vicesindaco decidesse di scendere in campo, porrebbe un doppio problema a Mager e alla sua eterogenea coalizione: schierarsi o rimanere neutri, almeno per la parte (largamente preponderante) d’ispirazione civica? E poi: come e con chi sostituirlo se dovesse essere eletto? Per il primo quesito la tendenza è quella del ‘liberi tutti’ nella maggioranza, ovviamente ad esclusione di Pd e Generazione Sanremo. Il secondo, invece, al momento è soltanto la proiezione di un possibile rebus.

Gianni Micaletto

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