“Con profonda tristezza, in questo periodo di difficoltà mai viste, veniamo a conoscenza che un sindacato sta millantando accordi illusori, già conditi di cifre e benefici ben lontani dall’essere siglati e non percepisca o non comprenda cosa sia una procedura di raffreddamento e a cosa sia rivolta”.
Intervengono così i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl e UilTrasporti con Fabrizio Ioanna, Angelo Casella ed Enrico Parodi. “Ci auguriamo di non doverlo pensare per l’Amministrazione di RT – proseguono - avendone ignorato per la prima volta nella storia l’iter, interrompendo unilateralmente le normali relazioni industriali. I dipendenti legati ai sindacati Cgil Cisl e Uil sono in stato di agitazione, quale unico strumento di tutela dei lavoratori, per i problemi legati alla sicurezza degli addetti che quotidianamente ricevono minacce e aggressioni per i continui disservizi, dovuti come ribadito in tutte le sedi alla carenza strutturale di personale”.
“Carenza denunciata nella formulazione della procedura dettata dalla non più congrua offerta economica e normativa per i nuovi assunti e per il personale in azienda per otto anni dall’assunzione. Condizioni che sono frutto di accordi che volente o nolente hanno mantenuto in vita questa Azienda e che avrebbero dovuto portare RT all’affidamento in house. Affidamento spostato ancora avanti nel tempo, destabilizzando ancor più l’ambiente lavorativo e togliendo certezze a tutti provocando, cosa mai vista, il fuggi fuggi anche dei dipendenti più anziani”.
“Abbiamo colto anche noi – proseguono Cgil, Cisl e Uil - nell’incontro conoscitivo del 12 luglio la probabile apertura del CdA a rivedere, come tra l’altro previsto, gli accordi vigenti in maniera migliorativa, peccato che non sia stata colto il carattere emergenziale, essendo passato già un mese da quella data senza aver dato seguito ai proclami. Abbiamo sempre creduto e si sono adoperate per far vivere il trasporto pubblico e per non farlo cadere in mani private, consegnando utili da non reinvestire nel territorio ad un soggetto terzo. Abbiamo rinunciato nel tempo a svariate azioni o imposizioni, concordi con la stragrande maggioranza del personale, e oggi ci aspettiamo di ricevere dall’Amministrazione tale riconoscimento aspettando di essere convocati, al contrario di altre sigle sindacali, configurando un comportamento antisindacale e per questo se non ci saranno segnali di apertura nei nostri confronti proseguiremo l’iter della procedura di sciopero, convocati dal Prefetto, portando a conoscenza dell’opinione pubblica sulle reali responsabilità dei disservizi che ne deriveranno”.