Eventi - 10 agosto 2024, 09:15

Omaggio a Fabrizio De Andre', lo spettacolo del Teatro dell’Albero sbarca a Ospedaletti e a Costarainera

Porta in scena “Le Carte di Angiolina”

Omaggio a Fabrizio De Andre', lo spettacolo del Teatro dell’Albero sbarca a Ospedaletti e a Costarainera

Continua a girare la nuova produzione del Teatro dell’Albero “Le Carte di Angiolina” dedicata a Fabrizio De Andre’ per la regia di Carlo Senesi. Le prossime tappe saranno a Ospedaletti, questa sera, il 10 agosto, e a Costarainera, domani, l'11 agosto alle 21.30. L'ingresso è libero.

Lo spettacolo che vede la partecipazione straordinaria del Progetto Ianua, composta da quattro archi provenienti appositamente da Genova, parla in forma musicale e teatrale della fascinazione che le carte hanno sugli uomini che ha radici profonde perché spesso gli uomini hanno associato a loro il proprio destino. Da sempre usare oggetti per leggere il futuro è stato un modo per esorcizzare la paura dell’ignoto; ossa di animali, fondi di caffè e altri ingredienti, ma niente può eguagliare la magia delle immagini che le carte ci offrono. E subito vengono in mente i giochi di divinazione basati sulle carte da gioco, ma anche storie di vita che con le carte si possono raccontare.

Ecco, nel pensare ad un omaggio a De Andrè, proprio il testo della canzone “Volta la carta” ha suggerito la struttura dello spettacolo “Le carte di Angiolina”. Il brano “Volta la carta” è la storia di Angiolina. Tra i versi “Angiolina cammina con le sue scarpette blu” e “Angiolina seduta in cucina che piange e che mangia insalata di more” c’è tutta la sua vita, ci sono piccoli e grandi dolori, c’è una guerra di mezzo.

Il tempo della canzone scandisce il ritmo dell’intero spettacolo e dà lo spunto per l’inserimento dei temi del mondo poetico di Faber, l’amore perduto, l’ingiustizia della guerra, i sogni e i dolori. È un racconto scandito da suoni e voci, in cui De Andrè col suo magico potere evocativo, descrive e racconta i fatti della vita con una grande comprensione dell’esistenza umana. È, Faber, come il primo Arcano maggiore dei Tarocchi: il mago.

Il mago è un grande oratore, un affabulatore, ma anche un creatore di magiche atmosfere. E la colonna sonora di questo spettacolo, l’atmosfera magica, non poteva essere data se non dalla sonorità di un quartetto d’archi. Infine, quello che non viene detto ma che è sottinteso, è l’esortazione a dare un senso alla propria esistenza e andare comunque avanti con la propria vita, a voltare la carta o, se si vuole, a voltare pagina.

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