Attualità - 09 agosto 2024, 07:21

Amaie, la storia e il suo futuro: continuerà ad esistere come Srl, Tommasini Amministratore Unico?

Oggi è una holding, con partecipazioni in tre società e ricavi da locazioni di proprietà

Amaie, la storia e il suo futuro: continuerà ad esistere come Srl, Tommasini Amministratore Unico?

L’Amaie continuerà ad esistere, con la prevista trasformazione da Spa in Srl, ma ha già perso quei connotati che l’hanno contraddistinta per oltre un secolo. Svuotata da ogni compito operativo, senza più dipendenti, dopo il trasferimento (di fatto obbligato) del ramo idrico alla zoppicante (eufemismo) Rivieracqua e il recente conferimento di quello elettrico alla marchigiana D.E.A.

Oggi è una holding, con partecipazioni in tre società e ricavi da locazioni di proprietà. E’ sufficiente, quindi, un amministratore unico: lo sta cercando la nuova amministrazione comunale (che offre, in unico pacchetto, anche la presidenza di Amaie Energia e Servizi).

I rumors sembrano accreditare la figura di Sergio Tommasini, il manager che nel 2019 uscì sconfitto nella corsa a sindaco e adesso guida Anima, la lista civica di cui è fondatore, risultata la più votata alle recenti amministrative, diretto riferimento del neo sindaco Alessandro Mager. Si vedrà.

Nata nel 1910 come Azienda autonoma municipalizzata per l’acquedotto e l’illuminazione elettrica, da qui l’acronimo Aamaie, è diventata nel tempo una delle realtà pubbliche più importanti del Ponente, dando lavoro a molte generazioni di tecnici e impiegati. Una storia che s’intreccia con l’evoluzione di Sanremo, il suo sviluppo edilizio con il crescente fabbisogno di luce e acqua, fino all’estensione del raggio operativo al comprensorio e anche oltre. Basti ricordare i grandi investimenti idrici compiuti tra gli anni ‘60 e ‘70, dalla diga Tenarda ai pozzi di captazione nel subalveo del Roja. La rete idrica sanremese (peraltro un po' colabrodo) è rimasta di proprietà del Comune, data in concessione alla sua partecipata, mentre gli impianti fuori dai suoi confini sono stati gestiti tramite concessioni demaniali.

I cosiddetti beni acquedottistici dovranno tornare al Comune, quando i problemi di Rivieracqua (si spera) saranno risolti, assieme alla partecipazione nella società provinciale (che cerca un socio privato per uscire dall’impasse) e non più attraverso Amaie. La quale, nel tempo, ha subito altre trasformazioni, diventando prima azienda speciale e successivamente Spa, e perdendo una A nel nome.

Ora l’ulteriore cambio di pelle profilato, dopo aver attraversato varie crisi negli ultimi decenni (anche per i riflessi di pesanti investimenti) riducendo il personale da circa 150 a un centinaio di unità, salvo poi conferirlo gradatamente alle partecipate. Quella creata una quindicina di anni fa, Amaie Energia e Servizi, oggi è diventata più grande di chi l’ha generata, una multiutility pubblica che gestisce il mercato dei fiori (ha da poco incassato il rinnovo per 33 anni), i servizi di igiene urbana a Sanremo, Taggia e in un lungo elenco di piccoli Comuni, ha in concessione una serie di spiagge libere attrezzate in diverse località e ha acquisito da Area 24, finita in liquidazione, la pista ciclopedonale (tranne il tratto sanremese, che comunque gestisce, e quello di Ospedaletti) e diversi parcheggi connessi. Amaie detiene la maggioranza azionaria della sua creatura (52,8% e il Comune di Sanremo il 27,8%), una quota in Rivieracqua (dopo la riconversione di crediti in azioni) e il 26% di D.E.A., acronimo di Distribuzione Elettrica Adriatica, giovane Spa in espansione.

A proposito del ramo elettrico, circa la metà degli impianti di Sanremo, resta aperta l'estenuante partita dell’acquisizione da Enel della parte restante. "L’asset creato, tramite l’accordo con D.E.A., potrebbe finalmente portare ad esercitare in concreto il diritto di acquisire le reti Enel - evidenzia l’ex presidente (ora vice) Gianluigi Pancotti - Non solo: bisogna già guardare al 2030, quando scadranno le concessioni statali e saranno riassegnate tramite gare basate su aree prestabilite, della cui definizione s’inizierà a parlare dal 2025. D.E.A. è all’undicesimo posto nella classifica dei player nazionali di settore, quindi potrebbe avere quelle chance che Amaie da sola non avrebbe certamente avuto. E se, malauguratamente, non dovesse farcela sarebbe poi indennizzata. Voglio ricordare che Sanremo è l’unica realtà ligure dove opera, nel ramo elettrico, un gestore diverso da Enel. Ciò grazie alla capacità di resistere di Amaie e, quindi, del Comune che ne è proprietario. Il fatto di avere un gestore locale (oggi D.E.A., con base nella sede in via Armea) fisicamente presente con uffici e squadre tecniche d’intervento rappresenta un vantaggio nel campo dei servizi essenziali per i cittadini".

Amaie ripartirà, dunque, con un amministratore unico al posto del Cda (per risparmiare) e un profilo societario più snello (Srl), portando in dote l’utile di 710 mila euro registrato nel bilancio 2023 appena approvato dall’assemblea societaria.

Gianni Micaletto

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