Cronaca - 01 agosto 2024, 11:32

Caso corruzione, Giovanni Toti è libero: accolta l’istanza di revoca dei domiciliari

Il Gip ha accettato la richiesta del legale dell’ex Presidente della Regione

Caso corruzione, Giovanni Toti è libero: accolta l’istanza di revoca dei domiciliari

L'ex presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, è libero. Il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni ha accolto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari che il legale dell’ex presidente della Regione, Stefano Savi, ha presentato.

Toti si trovava agli arresti dallo scorso 7 maggio nella sua abitazione ad Ameglia. Non appena sarà notificata l'ordinanza, Toti incontrerà l'assessore regionale alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone. Quello con l'assessore sarà il primo incontro dopo la scarcerazione. "Con oggi - commenta il legale di Toti, Stefano Savi - si chiude la fase di privazione della libertà. Ora ci prepariamo ad affrontare il processo in libertà. Quello di oggi è un passaggio positivo, non cancella quanto successo ma certamente è un giorno positivo".

Dopo le dimissioni, rassegnate da Toti venerdì scorso, è arrivato il parere favorevole dalla Procura di Genova per la revoca degli arresti domiciliari. Per la giudice, infatti, dopo aver lasciato la carica di Presidente della Regione, non ci sarebbe più il pericolo di reiterazione del reato.

All’indirizzo di Giovanni Toti sono state emesse due misure cautelari. La prima, dello scorso 7 maggio, ha portato all’arresto anche dell’ex presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini e dell’imprenditore portuale Aldo Spinelli. Ma all’ex governatore, lo scorso 18 luglio, è stata notificata anche una seconda misura per finanziamento illecito.

Nel giorno della revoca degli arresti domiciliari di Giovanni Toti, grazie all’istanza di scarcerazione presentata dal legale Stefano Savi e accolta dalla Gip Paola Faggioni dopo il parere positivo della Procura arrivato ieri, Giovanni Toti torna a parlare, o meglio a scrivere e lo fa utilizzando i canali social.

A tre mesi dall’arresto, l’ex presidente della Regione che ha rassegnato le proprie dimissioni venerdì, ha voluto ringraziare chi in questo periodo non ha mancato di sostenerlo: “Sono mancato per un po’, e soprattutto mi siete mancati tanto - scrive Toti sulla sua pagina Facebook - Grazie mille a tutti coloro che in questi ottantasei giorni tramite la famiglia, l’avvocato, e in ogni modo possibile, mi hanno fatto sentire il loro affetto e la loro vicinanza. È stato il maggior conforto in questi giorni bui”

A proposito del processo, aggiunge: “Ci difenderemo da ogni accusa, con la coscienza a posto di chi non ha mai intascato un centesimo dei liguri, ma lasciamo una Liguria più ricca: di lavoro, di opportunità, di speranze. Quello che è accaduto in questi tre mesi è un processo alla politica: ai finanziamenti, trasparenti e legali, agli atti, anch’essi legali e legittimi, che abbiamo ritenuto necessari e utili a far crescere la nostra terra". 

Ancora: “Tutto questo sarà tema di confronto in tribunale. Soprattutto spero sia oggetto di vera e definitiva riflessione della politica. Della politica tutta o, almeno, di coloro che non ritengono di usare opportunisticamente la giustizia a scopo politico. Mai come in questo caso l’autonomia della politica, la sovranità popolare, il suo finanziamento trasparente, la sua possibilità di indirizzare lo sviluppo e la crescita sono stati al centro del confronto tra la giustizia e il potere sovrano che discende dal popolo. 

I magistrati interpretano le leggi ma la politica quelle leggi le fa. L’autonomia della politica, come quella della giustizia, dovrebbero essere un patrimonio di tutti. Difficile sperare  consapevolezza da chi riempie le piazze di luglio (riempie, insomma…), festeggiando l’aiuto arrivato. Ho fiducia in chi crede nella democrazia liberale e spero colga queste vicende come un definitivo campanello che suona per ricordare l’inerzia di troppi anni”.

Mi sono dimesso - conclude - richiamando tutti voi al voto, perché ora tocca ai cittadini decidere invece la sorte della nostra terra: andare avanti con la Liguria protagonista che abbiamo costruito, o consegnarla alla cappa grigia dell’ipocrisia, della cultura del sospetto, dell’immobilismo, della doppia morale capace di oscurare già in questi giorni anche il fulgido sole di agosto. Sarebbe un futuro che, se possibile, appare già peggio del passato che ci siamo lasciati alle spalle. Un abbraccio a tutti, che spero di darvi fisicamente nelle prossime ore. 

Viva la Liguria. Viva la libertà”.

Redazione

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