Politica - 01 agosto 2024, 20:25

Ventimiglia, Scullino a Di Muro: "Spero di non dovermi rivolgere alla Commissione per l’accesso agli atti"

"Gli accessi dei consiglieri non solo non vengono evasi subito dagli uffici ma viene pure preteso che siano presentati per iscritto al protocollo"

Ventimiglia, Scullino a Di Muro: "Spero di non dovermi rivolgere alla Commissione per l’accesso agli atti"

"Il sindaco è solito sorridere anche quando non sarebbe il caso, specie quando un consigliere di minoranza gli ricorda che la sua amministrazione non ha ancora fatto nulla, lo contraddice o critica alcune iniziative. Forse non ha compreso che ora si discute del suo staff e del Presidente del Consiglio nominato dalla sua amministrazione" - dice l'ex primo cittadino di Ventimiglia e attuale consigliere comunale di minoranza Gaetano Scullino replicando alle affermazioni rilasciate dal sindaco Flavio Di Muro.

Scullino, dopo aver scritto al prefetto di Imperia Valerio Massimo Romeo affinché intervenga in seguito a diversi episodi di comportamenti, avvenuti all'interno del Comune della città di confine e nel corso del consiglio comunale, che, secondo il consigliere, 'ledono i diritti delle minoranze', risponde a Di Muro: "Prendo atto dell’ammissione sui ritardi nella discussione delle interpellanze, che, all’evidenza, dipendono dal fatto che non vengono neppure poste all’ordine del giorno. Circa gli accessi dei consiglieri non solo non vengono evasi subito dagli uffici, senza attendere 'i canonici 30 giorni', ma viene pure preteso che siano presentati per iscritto al protocollo. L’accesso dei consiglieri, disciplinato dall'art. 43, comma 2, del decreto legislativo 267/2000, prevede in capo agli stessi il diritto di ottenere dagli uffici tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all'espletamento del mandatoSi tratta di un diritto più ampio di quello spettante al cittadino nei confronti del Comune di residenza (art.10 T.U.E.L.) e della P.A. (art. 22 e ss. L. 241/90 e smi)". 

"La maggiore ampiezza è riconosciuta in ragione del particolare munus espletato dal consigliere, affinché possa valutare con piena cognizione di causa la correttezza e l'efficacia dell'operato dell'Amministrazione, onde potere esprimere un giudizio consapevole sulle questioni di competenza della stessa, opportunamente considerando il ruolo di garanzia democratica e la funzione pubblicistica da questi esercitata" - sottolinea Scullino - "Ciò vale a maggior ragione qualora il consigliere appartiene alla minoranza, istituzionalmente deputata al controllo dell'operato della maggioranza. Sotto l’amministrazione Di Muro non solo viene applicata al consigliere di minoranza la disciplina ordinaria sull’accesso ma, inoltre, nessun ufficio prende in esame le richieste dei consiglieri senza il placet dello staff. Spero di non dovermi in futuro rivolgere alla Commissione per l’accesso agli atti".

"Prendo altresì atto che il Sindaco ritiene 'inappropriata' la bestemmia proferita dal Presidente del Consiglio, ancorché cerchi di negare che il medesimo non riesce a esercitare in modo imparziale il suo ruolo, anzi procede con provocazioni e contegni che vanno al di là di del regolamento. A parte l’inappropriatezza nell’occasione citata, l’unico appunto che il Sindaco muove al Presidente è l’eccessiva durata delle discussioni; evidentemente gli piacerebbe liquidare velocemente quelle che vertono su fatti che non vuol vedere o su temi che non gli piacciono" - dichiara Scullino - "Da ultimo, se proprio il Sindaco vuol buttarla sul 'quando c’era lui era peggio', ricordo che entrambe le amministrazioni che ho avuto l’onore di rappresentare hanno raggiunto risultati superiori alla sua, nel primo anno, grazie agli amministratori che ne facevano parte, agli uffici e anche al direttore generale (primo mandato) e al presidente dello staff (secondo)".

Elisa Colli

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