Da una parte la reazione di un fruitore dei servizi che vengono messi in campo quotidianamente per un problema tecnico che li hanno bloccati e, dall’altra, l’abnegazione di chi presta la propria opera per chi ha più bisogno.
E’ il caso di un uomo di 70 anni di Dolceacqua che, mercoledì mattina si era recato alla Caritas di Ventimiglia, per avere il classico ‘aiuto’ mensile che viene dato ai bisognosi. L’uomo, a causa di una pensione minima, deve utilizzare il reddito per coprire l'affitto e le spese essenziali come luce e riscaldamento. Di conseguenza, rimane con pochissime risorse per altre necessità, compreso il cibo.
“Ho anche avuto problemi di salute – ci ha detto - tra cui un infarto seguito da un intervento di angioplastica con l'impianto di due stent coronarici. Negli ultimi anni mi sono rivolto alla Caritas Intemelia per un aiuto alimentare. Abitando a circa una dozzina di chilometri da Ventimiglia, dove si trova la Caritas e non avendo più un'auto, devo fare affidamento sull'autostop per raggiungere il magazzino alimentari in via Sottoconvento. Gli orari di accesso alla Caritas (9-11 nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì per il mio cognome iniziante con C) non coincidono con alcun servizio di trasporto pubblico disponibile, costringendomi a lunghe attese e difficoltà, specialmente nelle condizioni climatiche avverse”.
Ieri il 70enne si è trovato di fronte al problema del sistema informatico non funzionante alla Caritas: “Ho cercato di spiegare al responsabile la mia situazione di necessità e il disagio del viaggio, ma lui ha rifiutato di aiutarmi dopo quasi due ore di attesa, nonostante secondo me fosse possibile darmi quelle poche cose che avevano e registrare la mia spesa successivamente. Capisco che ci possano essere protocolli e regolamenti, ma ritengo fondamentale che l'obiettivo primario della Caritas sia fornire aiuto e sostegno, specialmente nei momenti di maggiore necessità”.
“Ci dispiace per il disagio vissuto dal 70enne di Dolceacqua – ci ha detto il responsabile della Caritas, Maurizio Marmo – e vi confermo che è stato dovuto al temporaneo non funzionamento del software indispensabile per la gestione dell’Emporio. Vorrei sottolineare, però, che anziché mantenerlo chiuso per quel giorno, mettendo un cartello con l’indicazione del problema tecnico, proprio perché diamo importanza alle relazioni, alla comprensione ed all’empatia, abbiamo deciso di rimanere aperti per incontrare le persone e dare direttamente la spiegazione. Inoltre in questo modo saremmo stati pronti a riprendere il servizio in modo completo nel caso il blocco si fosse risolto (cosa purtroppo non avvenuta)”.
Come evidenziato da Marmo “Visto che mediamente sono una ventina le persone che accedono ogni mattina all’Emporio per fare la spesa, provenienti da diverse zone del territorio, sarebbe stato difficile gestire l’attività in modo diverso. Sono comunque stati distribuiti pane, focacce e pizze in quanto non viene richiesto l’utilizzo della tessera a punti. Inoltre è stato proposto alla persona di venire l’indomani anche se non sarebbe stato il suo turno. Si è trattato quindi di un disguido e comprendiamo lo stato d’animo del 70enne che ci ha interpellato, ma la Caritas si è dichiarata disponibile sempre ad un aiuto nei suoi confronti”.
La Caritas è un punto d’appoggio importante per chi ha bisogno e sono tante le persone che si rivolgono allo sportello, almeno una ventina al giorno, che vivono a Ventimiglia e in tutto il distretto per un totale di circa 640, con la distribuzione che avviene sulla base di 277 tessere.
Nei primi sei mesi del 2024 sono stati distribuiti beni di prima necessità per un valore di circa 43mila euro, escludendo pane, focacce e pizze. Vengono forniti pacchi del valore di circa 30 euro tra pasta, pomodoro, scatolame, olio, zucchero ed altro. Ma anche quanto si può raccogliere dai supermercati e dai negozi e dagli aiuti europei. Tra i fruitori dello sportello molti italiani e pensionati ma anche famiglie e singoli.