- 22 luglio 2024, 15:25

Toti e il nodo dimissioni, si apre una settimana decisiva per il centrodestra ligure: occhi puntati al futuro e non più ad Ameglia

In calendario una due giorni di consiglio regionale e il vertice di venerdì tra i partiti di governo e il presidente ad interim Piana. Grandi assenti, per ora, gli incontri nella casa dove Toti è ai domiciliari dal 7 maggio

Toti e il nodo dimissioni, si apre una settimana decisiva per il centrodestra ligure: occhi puntati al futuro e non più ad Ameglia

Che la seconda misura cautelare emessa dalla Procura di Genova nei confronti di Giovanni Toti abbia cambiato le carte sul tavolo del centrodestra non è un segreto. Il presidente era già agli arresti domiciliari dal 7 maggio con le accuse di corruzione e falso, ora deve rispondere anche di finanziamento illecito. Un’ulteriore accusa che evidentemente ha scosso anche i suoi più strenui sostenitori, tanto che ora sembra piano piano sgretolarsi il ‘castello’ costruito attorno a lui per proteggerlo sin dal giorno del primo arresto. E la parola “dimissioni” non è più un tabù.

Che qualcosa sia cambiato lo dimostrano anche gli impegni, il calendario degli appuntamenti in programma e anche alcune caselle vuote che impongono riflessioni. Mercoledì e giovedì è in programma un lungo e articolato consiglio regionale che dovrà discutere e votare pratiche cruciali come il l’assestamento di bilancio, il Documento di Economia e Finanza Regionale, il rendiconto generale, senza dimenticare l’ordine del giorno sul rigassificatore, argomento che ha portato alla luce le divergenze tra il presidente Giovanni Toti e il presidente ad interim Alessandro Piana, pronto al cambio di rotta sul progetto nonostante il chiaro “avanti tutta” arrivato da Ameglia. Lo stesso Piana che, ai nostri microfoni, si era detto “a disposizione per quelle che considero richieste pertinenti da parte dei partiti”. Scatenando così una ovvia curiosità su quali siano i confini della “pertinenza”.

Venerdì, invece, è in agenda il vertice tra i massimi rappresentanti del centrodestra ligure: Matteo Rosso (FdI), Edoardo Rixi (Lega), Carlo Bagnasco (FI), Ilaria Cavo (Noi Moderati) e Umberto Calcagno (Udc) oltre allo stesso presidente ad interim, Alessandro Piana.

Grandi assenti nel planning della settimana sono però gli incontri nella casa di Ameglia. Prima della nuova misura cautelare erano già in programma i faccia a faccia con il leader della Lega Matteo Salvini e l’assessore regionale Marco Scajola, poi saltati in attesa del nuovo ok da parte della Procura. Un ‘via libera’ arrivato poco dopo l’interrogatorio di garanzia al quale, però, non è seguita una nuova comunicazione di date e orari per gli incontri con il presidente Toti. E, dato il calendario di una settimana piuttosto ricca di impegni, è difficile ipotizzare che siano ricalendarizzati nel giro di pochi giorni.

Molto dipenderà, quindi, dall’esito della riunione di venerdì. Nella breve nota nel fine settimana viene specificato che il vertice è stato convocato “alla luce dei recenti sviluppi che hanno coinvolto il presidente Giovanni Toti” e che “saranno analizzate le implicazioni politiche e amministrative per garantire la continuità e l'efficienza nella gestione della regione”.

Il più classico dei “vuol dire tutto e non vuol dire niente” che apre a ogni ipotesi, ma sembra chiara l’intenzione dei partiti di volersi in qualche modo affrancare da uno schema ormai consolidato basato su tappe ad Ameglia per ricevere indicazioni dal presidente ai domiciliari. Ipotizzare che sia un antipasto del voltare pagina in ottica elettorale non è poi così azzardato.

Pietro Zampedroni

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