C’è una parte del centrodestra che non ha ancora digerito la beffa elettorale e un’altra che mostra invece di averla metabolizzata (o almeno ci prova), sforzandosi di recepire i segnali di apertura costruttiva verso la minoranza lanciati dal sindaco Alessandro Mager, in nome dei supremi interessi della città.
E’ una chiave di lettura politica che emerge dalla seduta d’insediamento del nuovo Consiglio comunale di Sanremo, che ha eletto presidente Alessandro Il Grande per la terza volta consecutiva (un record) e vice Monica Rodà, quota rosa concessa dalla maggioranza all’opposizione. Sia chiaro: non una divisione del fronte che aveva fatto la bocca alla riconquista di Palazzo Bellevue dopo il primo turno, ma un’evidente diversità di approccio alla nuova legislatura.
Luca Lombardi e Marco Damiano, rispettivamente capogruppo di FdI e di Sanremo Domani (la lista civica espressione diretta di Gianni Rolando, sconfitto al ballottaggio), in modo diverso puntano l’indice su Fulvio Fellegara (Generazione Sanremo) e la quota di coalizione progressista (Pd) che ha stretto l’accordo programmatico da cui è scaturita la vittoria di Mager al secondo turno.
Per il primo, che invoca anche garanzie di tutela per una minoranza forse mai così esigua (appena 7 consiglieri su 24 "ma dovremmo essere 9...", alludendo alla scelta di Fellegara, sfociata con l’assegnazione di un assessorato e la carica di vicesindaco) e avverte che l’attenzione sarà massima sui temi più stringenti segnalati dai cittadini in campagna elettorale (raccolta dei rifiuti da rivedere, strade groviera, arredo urbano non altezza della fama di Sanremo, servizi sociali da potenziare), "si capirà presto" se l’alleanza tra fronte civico e centrosinistra è davvero una questione di convergenze su idee amministrative "oppure è di natura politica". Il secondo, senza mezzi termini, si spinge addirittura a definirla "antipolitica, da cui deriva un cattivo esempio per i giovani".
Per contro, apprezzamenti da Daniele Ventimiglia (Lega) e Patrizia Badino (Forza Italia) per le parole del sindaco, disponibile al dialogo con l’opposizione partendo dall’assunto che le "buone idee non hanno una matrice politica", e che sia necessario "un clima di positività tra l’amministrazione comunale e la città". Al leghista, che ammette la sconfitta rendendo ‘onore ai vincitori’, è piaciuto l’approccio di Mager, che già considera "un sindaco efficiente, per come si è subito mosso". E, di riflesso, bacchetta l’ex Alberto Biancheri per come ha gestito la città, sottolineando che "non a caso Sanremo al Centro (sua lista, ndr) è rimasta fuori dalla nuova giunta", ‘premiata’ soltanto con la presidenza del Consiglio riaffidata a Il Grande, secondo assoluto per preferenze.
Anche la forzista ha gradito il discorso del neo sindaco, invitandolo perfino a dare un’occhiata al programma che gli ‘azzurri’ avevano predisposto per sostenere la candidatura di Rolando: "Contiene delle belle idee, potreste scopiazzarne qualcuna...". Manca la quinta voce dei perdenti, quella di Andiamo! (la lista voluta dall’ex sindaco Maurizio Zoccarato), perché Massimo Rossano è stato costretto a saltare il battesimo della nuova legislatura a causa di urgenti motivi familiari.
Ma arriverà presto, tenuto conto che già martedì 30 si terrà la prima seduta operativa dell’assemblea, con al centro delle attenzioni gli equilibri di bilancio e il corposo avanzo di amministrazione. E non è difficile immaginare che i toni saranno diversi, con il centrodestra capace di parlare la stessa lingua (o quasi) quando il livello del dibattito sale e la compattezza diventa consequenziale. Troppe parole non piacciono a Mager, che fa della concretezza una sua cifra distintiva, ma dovrà abituarsi ‘abitando’ a Palazzo Bellevue. Intanto incassa questa partenza senza intoppi, in attesa delle prime vere prove amministrative.