C'è stato un prima e ci sarà un dopo. Dopo la visita del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, a Riva Ligure si respira un'aria diversa. La possibile candidatura a Capitale italiana della Cultura è solo uno dei tanti caruggi che portano sulla strada di un nuovo rinascimento per il comune rivierasco.
Da quando il sindaco Giorgio Giuffra ne ha parlato, in città è tornato quell'orgoglio rivese di cui, forse, si era perso un po' traccia negli ultimi anni. "Sarebbe la vittoria della normalità", spiega il primo cittadino, conscio delle difficoltà presenti per raggiungere il massimo risultato, ma anche consapevole di quanto, specie in questo caso, ciò che conta non sia la meta ma il viaggio.
"La candidatura potrebbe arrivare nel 2029", spiega al nostro giornale Giuffra. "Mai come in questo caso la preparazione a questo evento può cambiare le carte in tavola per il nostro Comune. Durante questo percorso di 5 anni parteciperemo a vari bandi che potrebbero alzare l'asticella di Riva Ligure. Vogliamo progettare un nuovo futuro, che guarda alle nostre storie economiche, artistiche e culturali per immaginare e costruire nuovi modelli di sviluppo, creativi ed innovativi".
Giuffra entra poi nel dettaglio: "Sicuramente prenderemo in considerazione anche l'ipotesi di fare squadra con i comuni limitrofi, come già fatto in passato per altri eventi. Non abbiamo né la presunzione di isolarci, né di vincere. Il nostro sogno è quello di permettere a più persone possibili di conoscere il nostro territorio, capace di nascondere gemme incredibili. Sogno di vedere gli scavi archeologici di Riva Ligure aperti al pubblico, oppure di potenziare le rassegne culturali già presenti sul territorio (ad esempio Sale in Zucca, giunta al decimo anno, ndr). Il nostro Comune ha tanti pregi, ma ce lo siamo un po' dimenticati".
Giuffra insiste proprio sulla valorizzazione e la riscoperta di Riva Ligure: "Da sempre guardiamo alla vicina Costa Azzurra, o ai comuni limitrofi, invidiandone la bellezza e le opere d'arte. Adesso, senza nulla togliere, credo che anche Riva Ligure, nel suo piccolo, ha qualcosa da offrire. Ripeto, ormai non ci rendiamo più conto delle bellezze che ci circondano: sono tanti i gioielli a cui non diamo peso".
Facendo gli scongiuri e sognando in grande, nel caso Riva Ligure dovesse vincere? "Sarebbe la vittoria della semplicità", tuona il sindaco. "Guardiamo al futuro con orgoglio e ottimismo. Questa candidatura deve passare anche come messaggio per i più giovani: in tutti i cammini ci sono salite e discese, ma al termine di essi impariamo sempre qualcosa di positivo. Ecco, la mia speranza è che, al termine di questo progetto quinquennale, possiamo dire di aver portato a casa qualche bando capace di far alzare il livello di Riva Ligure. Con questa candidatura c'è stato sicuramente un prima e ci sarà un dopo".