Che cosa è un obiettivo? L'origine del termine obiettivo, inteso sia come sostantivo che come aggettivo, è da ricondursi al verbo latino objicere, composto dalla preposizione ob- (davanti) e dal verbo jacere (gettare), in particolare al suo participio perfetto objectum. Per cui, indipendentemente che lo stiamo utilizzando per indicare un particolare scopo, una persona equilibrata nei giudizi oppure un dispositivo delle macchine fotografiche, quando pronunciamo questo termine stiamo semplicemente individuando qualcosa che “è posta davanti”. In questo articolo ci concentriamo sul significato di obiettivo come scopo e meta.
Chi non ha avuto un obiettivo importante da raggiungere nella sua vita? Avere obiettivi a breve o lungo termine è fondamentale per la nostra crescita personale, qualunque sia il campo di azione: l’atleta vorrà vincere una gara; lo studente superare un esame; il medico salvare una vita; il maestro educare i suoi studenti. Alcune persone si propongono di cambiare lavoro; altre di uscire da una relazione tossica; qualcuno di cambiare vita e ricominciare da capo o di cambiare delle malsane abitudini per migliorare il proprio stato di salute. Qualunque sia il proprio obiettivo quello che conta è mettersi nelle condizioni di riuscire a raggiungerlo.
Come Life Coach posso dirvi che in questo il coaching può veramente fare la differenza. Partendo dal presupposto base che il coaching non si focalizza sul problema, ma sulla soluzione, condizione fondamentale per il raggiungimento di obiettivi è che siano realistici, raggiungibili, espressi in positivo e coerenti con le capacità della persona. A mio parere, senza la presenza di obiettivi chiari e ben definiti è impossibile realizzare tutto il processo di apprendimento necessario per il raggiungimento efficace di ciò che ci siamo preposti, così come non è possibile pianificare un piano d'azione, nè servirsi di feedback di riferimento. Tuttavia non è così semplice individuare fin da subito l'obiettivo o gli obiettivi specifici.
Spesso si parte con un obiettivo e strada facendo ci rendiamo conto che questo viene sostituito da uno nuovo oppure partiamo da uno molto generico che man mano viene portato in una dimensione più specifica. Più volte, durante le mie sedute, mi capita di mettere in guardia e di sottolineare l'importanza di evitare di investire energie in percorsi che possono rivelarsi vani e che nel tempo potrebbero diventare fonte di frustrazione. Consiglio sempre di non focalizzarsi troppo su ciò che potrebbe rivelarsi un obiettivo non personale, ma dettato da esigenze e condizionamenti esterni. Per evitare frustranti insuccessi, fin dall’inizio, dobbiamo imporci di fare chiarezza d’intenti, così da favorire la giusta espressione delle nostre reali necessità, desideri e aspirazioni.
L’obiettivo deve sempre essere specifico perché il troppo generico non permette di focalizzare l’attenzione sulle giuste azioni da compiere. Deve essere realistico e raggiungibile perché è inutile perdere tempo dietro ciò che non è alla nostra portata. Occorre darsi dei tempi precisi per evitare di trascinarsi dietro situazioni che possono diventare a lungo andare snervanti e troppo pesanti. Insomma, gli obiettivi necessitano di piani di azione strategici, chiari e concreti. Quando decidiamo di raggiungere un obiettivo è fondamentale che la decisione dipenda dalla nostra piena volontà di impegnare risorse ed energie per il suo conseguimento. Ricordatevi che solo la formulazione di un obiettivo coerente con queste caratteristiche vi permetterà di riuscire ad attivarvi e di generare il giusto cambiamento lungo il percorso di apprendimento, sperimentazione e allenamento che vi condurrà alla sua realizzazione.
Allora la prima cosa da fare è farvi delle domande: “Quanto è importante per me? Quanto sono disposto ad impegnarmi e a mettermi in gioco? Quale motivazione mi spinge a farlo? Sono allenato nella volontà? Perché non sono soddisfatto? Quali azioni concrete posso fare? Quali alternative ho? Quali vantaggi e svantaggi? C’è coerenza tra il mio intento e le mie azioni?” Se la vostra motivazione è debole, se non nasce da esigenze intrinseche, se non siete disposti a lavorare per aumentare la consapevolezza delle vostre risorse e dei punti deboli è facile che al traguardo vi aspetti una snervante sconfitta. Dovete fare chiarezza nella vostra mente, perché quasi sempre “l’avversario che si nasconde nella vostra mente è molto più forte di quello che vi trovate davanti nella vita reale”.
Qualsiasi obiettivo necessita di un miglioramento nella vostra performance, accompagnato da un cambiamento delle vostre abitudini che molte volte risultano essere ostacolanti e non funzionali all’obiettivo da raggiungere. Come è importante diventare consapevoli dei propri punti di forza, così è fondamentale riconoscere le parti ostacolanti. Ci sono ostacoli che ci autogeneriamo nella nostra mente, che ci limitano e ci impediscono di “scorgere” le soluzioni, le famose resistenze interne e le convinzioni limitanti, ma ci sono anche ostacoli ambientali, vale a dire delle interferenze presenti nel contesto e nell'ambiente in cui ci muoviamo. A questo proposito, è fondamentale fare una distinzione tra il macroambiente che è rappresentato da elementi esterni, non controllabili da noi, come una strada interrotta per lavori in corso e il microambiente vale a dire il contesto in cui ci muoviamo, in cui possiamo intervenire modificando o controllando elementi, come ad esempio “non prendo la macchina, ma scelgo di andare in treno perché più funzionale per il mio scopo”.
Per superare gli ostacoli dobbiamo andare alla ricerca degli strumenti facilitanti che io considero dei veri e propri alleati, fondamentali per realizzare un piano d'azione efficace. Come Life Coach sono convinta che l'essere umano può individuare nelle proprie risorse gli strumenti che possono rendere efficace il suo processo di sviluppo e di autoapprendimento. Ma per raggiungere qualsiasi obiettivo è fondamentale sviluppare la “consapevolezza” non solo di sé stessi, ma anche degli altri. Vale a dire, la coscienza necessaria per affrontare le sfide quotidiane e per soddisfare i propri bisogni di realizzazione. Dobbiamo imparare a sentirci “responsabili delle nostre azioni”, coscienti del fatto che ogni azione ha una conseguenza. Non dobbiamo cadere nella trappola del "senso di colpa".
In questo modo, potremmo interpretare un eventuale errore commesso come un'opportunità per rianalizzare e rivalutare il da farsi e non come un pensiero disfunzionale che può trasformarsi in preoccupazione. Dobbiamo “credere in noi stessi” costruendo una solida fiducia nelle proprie risorse, sperimentando e agendo con la consapevolezza che sbagliare è umano e non deve essere visto come un fallimento, ma come un'opportunità per migliorare e crescere. Dobbiamo “focalizzare l'attenzione” perchè raggiungere e mantenere un focus significa tenere la mente sul qui e ora. In questo modo, non è distratta da altri pensieri o da fatti esterni ed evita di vagabondare nel passato o nel futuro. Imparare a focalizzare l'attenzione è un'abilità magistrale dalle applicazioni illimitate. Dobbiamo imparare a non avere paura delle “sfide”. Ogni esperienza deve essere realizzata all'interno di un ambiente stimolante in cui possiamo metterci in gioco e sperimentare.
Le sfide più difficili stimoleranno le nostre abilità e le risorse come il coraggio, la concentrazione e l'intuizione e ci mostreranno i nostri limiti e come superarli. Dobbiamo essere pronti all'azione per generare un cambiamento. L'azione è l'esito di un processo mentale, di un ragionamento e permette di vedere una stessa situazione con occhi differenti. Ma soprattutto dobbiamo essere disposti ad “apprendere” per favorire la nostra crescita. Con l'apprendimento mi riferisco a un processo globale, non sempre pianificato e intenzionale, che racchiude un'acquisizione di competenze e conoscenze che contribuiscono a rendere una persona maggiormente in grado di leggere in maniera differente un contesto e di agire con maggiore responsabilità. L'apprendimento non si limita all'acquisizione di nuove competenze o conoscenze nozionistiche, ma si esprime come un movimento interiore che rende possibile una continua riflessione ed evoluzione. Infatti, esso è reso possibile grazie all'azione stessa della persona nel desiderio e nell'atto di imparare e di autorealizzarsi. Questo atteggiamento mentale pone al centro l'individuo nella sua sfera intellettuale e operativa nel mondo.
Allora, per concludere, quando vi ponete degli obiettivi dovete puntare a far riaffiorare il potenziale e le risorse che sono in voi, allontanando le interferenze, così da produrre i risultati prefissati, lasciandovi guidare in un “processo interiore”, frutto di un percorso continuo di conoscenza e consapevolezza.