Ha interessato anche la provincia di Imperia l’operazione di polizia giudiziaria su un giro di prostituzione avviato da diverso tempo nei centri estetici cinesi.
Sette persone sono state arrestate per reati legati all’immigrazione, sfruttamento della prostituzione, stupefacenti e reati contro la persona. Altre 71 persone sono state denunciate per reati analoghi, e in un caso per la vendita illegale di medicinali ad uso umano, come il Viagra.
Durante le perquisizioni sono state trovate numerose dosi di cocaina, hashish ed eroina. Oltre all’Imperiese le perquisizioni hanno interessato anche Alessandria, Ancona, Aosta, Bari, Benevento, Catania, Cosenza, Cremona, Imperia, L’Aquila, Latina, Lecco, Lodi, Lucca, Mantova, Massa Carrara, Milano, Modena, Napoli, Oristano, Parma, Pisa, Prato, Roma, Savona, Teramo e Vibo Valentia.
La polizia ha accesso i riflettori sui luoghi frequentati da soggetti appartenenti alla criminalità straniera, in particolare cinese, dediti al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione, talvolta anche minorile. Dopo accurate indagini la polizia ha concentrato l’attenzione su appartamenti ed esercizi pubblici.
Le attività commerciali erano utilizzate come copertura per attività di prostituzione, dissimulate da inesistenti attività professionali, principalmente nel settore estetico e del benessere, pubblicizzate online tramite siti e piattaforme di messaggistica.
Sono stati adottati provvedimenti amministrativi nei confronti di 51 persone straniere irregolari, 26 delle quali sono state destinatarie di un provvedimento di espulsione. Sequestrati un fucile detenuto illegalmente, oltre 10.000 euro provenienti da attività illecite, e tre immobili dove veniva esercitata abusivamente l’attività di meretricio e dove mancava la certificazione sanitaria, in violazione della legge sulla sicurezza del lavoro.
Complessivamente, sono state elevate 82 sanzioni amministrative per decine di migliaia di euro per esercizio abusivo dell’attività commerciale, violazione della normativa sull’immigrazione e sugli stupefacenti, irregolarità nell’assunzione di lavoratori, violazioni della normativa sulla tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e sulla conservazione degli alimenti. In alcuni locali sono state riscontrate gravi carenze igienico-sanitarie.