Eventi - 29 giugno 2024, 18:53

Convegno 'L’acqua è vita. Crisi idrica e le possibili soluzioni' ad Imperia. Le risultanze

L'incontro è stato promosso da più di venti associazioni del territorio diverse tra loro che hanno iniziato a lavorare insieme per la cura del territorio e dei beni comuni

Convegno 'L’acqua è vita. Crisi idrica e le possibili soluzioni' ad Imperia. Le risultanze

Si è tenuto questa mattina, nella sala della Biblioteca civica Lagorio di Imperia, un convegno molto partecipato “L’acqua è vita. Crisi idrica e le possibili soluzioni” promosso da più di venti associazioni diverse tra loro, che subendo da tempo scelte impattanti, hanno iniziato a lavorare insieme per la cura del territorio e dei beni comuni.

L’iniziativa è stata promossa da: Acli Sanremo, A.I.FO. Imperia, Anpi Arma-Taggia, Arci Imperia, Attac Imperia, Casa Balestra, Ci Siamo in difesa dei beni comuni, CI-CA -Collettivo Italia-Centro America, CimAP – Coordinamento imperiese Acqua Pubblica, Cittadinanzattiva Imperia, Club per l’Unesco di Sanremo ODV, Csa La Talpa e l’Orologio, Fridays For Future Ventimiglia, Italia Nostra Ponente Ligure , Non Una Di Meno Ponente Ligure, Ortinsieme APS, Popoli in Arte ODV, Società della Cura, Teatro dell’Attrito, USB Imperia, XXV Aprile Intemelia.

Erano presenti alcuni Sindaci e assessori, tra i quali Terzorio, Badalucco, Montalto Carpasio, nonché consiglieri di Imperia, Vallecrosia e della Provincia.

E’ intervenuto il dott. Andrea Mandarino dell’università di Genova, che ha focalizzato un duplice obiettivo: mitigare il rischio geoidrologico e migliorare l’ecosistema fluviale, riqualificando i corsi d’acqua. È molto importante puntare su queste due principali tematiche, come previsto dalle direttive europee: la Direttiva Quadro Acque e la Direttiva Alluvioni. Entrambe puntano sugli interventi integrati lungo i corsi d’acqua, che servono a raggiungere gli obiettivi di miglioramento dello stato ecologico delle acque e di mitigazione del rischio geoidrologico.

In Liguria, dove la mancanza di spazio è esasperata dalle piccole pianure densamente urbanizzate, è possibile comunque intervenire per migliorare la continuità longitudinale lungo i corsi d’acqua e i flussi di trasporto solido, anche per il ripascimento delle spiagge.

E’ seguito l’intervento del geologo Raffaello Anfossi che ha illustrato il ricorso all’approvvigionamento da sorgenti, la ricarica delle falde, e l’approvvigionamento tramite pozzi drenanti, soprattutto nelle aree franose, che consentono anche di stabilizzare il movimento franoso. Queste sono delle soluzioni classiche di tipo geologico. Poi ci sono tutti gli altri interventi che richiedono una visione strategica del problema acqua, come il recupero delle acque reflue, la manutenzione e il recupero degli acquedotti esistenti, e lo sviluppo degli acquedotti irrigui in luogo di quelli potabili a servizio dell’agricoltura“.

Ha concluso Corrado Oddi del Forum dei Movimenti per l’Acqua che ha ricordato come la gestione del servizio idrico integrato sia dominato da una logica privatistica, nel senso che i soggetti gestori sono più orientati ad ottenere profitti e dividendi che di fornire un servizio pubblico per la collettività. Le gestioni "in house", a totale capitale pubblico, sono ancora numericamente significative e comunque sotto attacco, con l'obiettivo di privatizzare anch'esse. 

Questi processi di privatizzazione sono stati contrastati, dal referendum per l'acqua pubblica del 2011, che ha registrato un consenso straordinario, ma non è mai stato applicato, anzi lo si è volutamente disatteso. In questo senso, il Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua si appresta a ricorrere alla CEDU (Corte Europea per il Diritti Umani) per veder riconosciuto l'esito referendario.

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