Politica - 28 giugno 2024, 12:25

Centrodestra sconfitto a Sanremo, il j’accuse del segretario di FdI Liguria Matteo Rosso

“Inaccettabile vedere esponenti della giunta regionale festeggiare la vittoria di Mager”. Duro attacco nei confronti di chi ha scelto di appoggiare il candidato civico sostenuto dal centrosinistra: “Porterò il punto all'ordine del giorno durante l’incontro che faremo con i coordinatori regionali”

Matteo Rosso, segretario regionale di Fratelli d'Italia

Matteo Rosso, segretario regionale di Fratelli d'Italia

Passato il momento delle dichiarazioni a caldo, per il centrodestra sanremese è arrivato il tempo delle analisi. La terza sconfitta contro il mondo civico matuziano implica diverse riflessioni, e i partiti di governo stanno analizzando a loro modo quanto accaduto al secondo turno.

Pensieri che, inevitabilmente, raggiungono anche i vertici dei partiti, come testimoniano le parole di Matteo Rosso, segretario regionale di Fratelli d’Italia, rilasciate al nostro giornale a margine di una più ampia intervista sulle pagine de La Voce di Genova. Duro l’attacco nei confronti di chi, pur appartenendo a movimenti che in Regione governano insieme al centrodestra, ha scelto di sostenere il candidato civico Mager, appoggiato dal centrosinistra al ballottaggio.

A Rapallo è stata premiata la compattezza del centrodestra unito, mentre a Sanremo questa compattezza non c’è stata - dice Rosso - mi dispiace molto e porterò il punto all'ordine del giorno durante l’incontro che faremo con i coordinatori regionali”.

Rosso non fa nomi, ma prosegue con il suo attacco mirato: “Non è accettabile che i partiti si siano schierati da una parte e che, invece, ci siano stati esponenti di giunta regionale del movimento di Toti che abbiano festeggiato, anche pubblicamente, la vittoria di Alessandro Mager. Si vince e si perde insieme, ma soprattutto, non si fanno alleanze a macchia di leopardo a seconda delle convenienze. Nella mia storia politica ho imparato ad accettare le indicazioni che arrivano dal mio partito, anche quando non sono propriamente condivise in prima persona. È una questione di coerenza e lealtà”.

Pietro Zampedroni

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