Terminate le elezioni arriva il momento dei bilanci, con cui si valutano i risultati che sono maturati. E facendo un'analisi c'è sicuramente un dato che salta all'occhio: sono andati a votare solamente il 43,23% degli aventi diritto, quindi neanche la metà dei sanremesi si è recata alle urne per il ballottaggio; e di quelli che sono andati 342 elettori hanno fatto scheda nulla.
Alla fine l’ha spuntata Alessandro Mager con 9.917 voti, 460 in più rispetto a Gianni Rolando, ma questo vuol dire che a scegliere il nuovo sindaco della città è stato poco meno del 22% degli aventi diritto di voto a Sanremo, poco più di uno su cinque, a fronte di un 56,77% dell’elettorato che ha deciso di rimanere a casa. Senza dimenticare che a fare la differenza è stato l’accordo tra Mager e Fulvio Fellegara.
Inutili quindi gli appelli lanciati tra primo e secondo turno da entrambi i candidati, con un calo del 12% del complessivo e oltre il 20% tra chi era andato alle urne l’8 e il 9 giugno.
Ovviamente non si parla di un dato che affligge solo Sanremo (la media nazionale di affluenza al ballottaggio non ha raggiunto il 48%), ma rimane un valore su cui riflettere per cercare di riparare a una sfiducia generale nei confronti della politica, in particolar modo quella locale, come sottolineano anche diverse figure.
Tra queste Daniela Cassini, ex assessore e componente del gruppo Sanremo Insieme, che sui propri profili social commenta questi numeri, esortando il sindaco a confrontarsi sul futuro della città: “Con questi dati non c'è da essere contenti per la evidente disaffezione al voto, anche in ambito comunale, l'elezione più vicina a noi! Scarso impegno civico, poca attrattiva delle proposte in campo, consapevolezza della mancanza di un vero cambiamento, percezione di una politica distante dalla gente e vicina solo alle elites? Argomento su cui riflettere”.
Adesso inizieranno probabilmente riflessioni a riguardo, ma rimane una domanda importante a cui rispondere, ovvero come mai al ballottaggio la maggioranza dei votanti alle elezioni comunali abbia “votato” per l’astensionismo.