Eventi - 12 giugno 2024, 14:14

Con l’ultima replica dello spettacolo ‘Questa non è una canzone d’amore’, concluso laboratorio di teatro dell’Istituto Fermi Polo Montale

L'iniziativa ha convolto, in un percorso lungo circa sei mesi, una sessantina di allievi, in un’attività creativa estremamente stimolante e coinvolgente a livello emotivo

Con l’ultima replica dello spettacolo ‘Questa non è una canzone d’amore’, concluso laboratorio di teatro dell’Istituto Fermi Polo Montale

Si è concluso il 7 giugno 2024 il laboratorio di teatro dell’Istituto Fermi Polo Montale, con l’ultima replica dello spettacolo “Questa non è una canzone d’amore” che ha convolto, in un percorso lungo circa sei mesi, una sessantina di allievi, in un’attività creativa estremamente stimolante e coinvolgente a livello emotivo.

«Il progetto, inserito nelle attività del PNRR, contro la dispersione scolastica - spiegano dalla scuola -, insieme ad altri quali il laboratorio di cinema, “Costruire gli sguardi”, realizzato dalla prof.ssa Ambra Saitta,  il laboratorio di Mentoring ed orientamento “La banca dei talenti”,  in collaborazione con esperti esterni provenienti per la maggior parte da associazioni accreditate sul nostro territorio e le attività di recupero delle competenze di base,  ha permesso alla scuola di coinvolgere  molti allievi, in particolare quelli con maggiori fragilità, in percorsi personali di crescita, cogliendo in pieno quegli obiettivi e quelle finalità didattico-educative di  progetto: integrazione, inclusione, empatia, spirito fraterno e collaborativo, abbracciando la “diversità” intesa come ricchezza e permettendo ad ognuno di esprimersi attraverso i propri interessi, le proprie attitudini e le proprie capacità.  

Il “progetto teatro”, portato avanti dai Prof. Davide Barella e Valeriano Palleschi, come esperti e dalla Prof.ssa Vincenza De Caro e Il prof. Antonio Rao, come tutor, dopo le iniziali attività di propedeutica alla recitazione, si è concentrato su ciò che i ragazzi volevano e poteva e potevano mettere in scena. La scelta è caduta su fatti di cronaca, inerenti alla vita reale, che rispecchiassero la dura realtà del mondo giovanile e della società di oggi. Le tematiche trattate nei diversi quadri rappresentati sono state varie, delicate e complesse: l’incomunicabilità in famiglia, la violenza e la parità di genere, il bullismo, l’uso di stupefacenti con la loro pericolosità, la discriminazione verso il diverso, la solitudine e l’isolamento in cui alcuni adolescenti vengono imprigionati. Tutti i quadri sono stati intervallati da brevi notiziari asettici e con passaggi di notizie assolutamente discordanti che hanno reso ancora più angoscianti le scene rappresentate fino ad infondere un vero e proprio “pugno nello stomaco”.  All’inizio ed alla fine dello spettacolo, come nei gironi dell’inferno dantesco, il diavolo ha proposto al pubblico di godersi i vizi umani moderni, ma la speranza racchiusa nel vaso di Pandora a cui si è fatto riferimento fin dalle prime battute, si è concretizzata nel quadro finale dove tutti i protagonisti hanno immaginato un mondo migliore da costruire in futuro tutt’insieme.

Per chi ha realizzato e seguito questo laboratorio, “fucina d’idee ed emozioni”, l’esperienza, se pur faticosa, è stata molto arricchente sul piano umano e professionale. In teatro, tutti si mettono in gioco apportando svariate idee, emozioni, linguaggi, sensazioni, stati d’animo e un grande desiderio di relazionarsi con gli altri. Sicuramente, gli studenti hanno scoperto talenti di cui non erano affatto a conoscenza nel sostenere determinati impegni (incontri laboratoriali e spettacolo finale) così come nel lavorare in gruppo per perseguire un obiettivo comune nonostante le varie difficoltà. Inoltre, hanno sperimentato una modalità alternativa di comunicazione e l’interpretazione dei personaggi negativi li ha aiutati a comprendere quali siano i valori su cui poggiare la propria vita per poterne fare un capolavoro.  

-         D'altronde, come affermano i docenti che hanno seguito tale progetto, fare teatro significa  analizzare, riscoprire e cogliere profondamente il proprio io, il proprio benessere psicofisico, il proprio equilibrio interiore, le proprie potenzialità̀ e capacità personali per meglio comprenderle, impiegarle e sfruttarle. In più, a Teatro s’impara divertendosi, ci si approccia positivamente agli altri, si acquisisce spirito di squadra attraverso l’empatia, la socializzazione e sani rapporti interpersonali, si arriva a credere in sé stessi alimentando la propria forza di resilienza, la propria auto-stima ed il proprio senso di responsabilità ! Tutt’insieme, quindi, si vivono e condividono gioie, passioni, emozioni, sensazioni uniche ed irripetibili ! In poche parole, TEATRO è tutto questo e tant’altro ancora, ma soprattutto è VITA che fa crescere e maturare, attraverso la scoperta di nuovi mondi, interiori ed esteriori, con inediti ed affascinanti orizzonti.

Il pubblico intervenuto durante i due spettacoli ha mostrato grande coinvolgimento e calore, Un particolare ringraziamento va a tutti coloro che sono intervenuti ed in particolare alla Dirigente Scolastica, prof.ssa Federica Di Gaetano che ha creduto nel progetto concedendo la sua massima fiducia ai docenti che lo hanno realizzato, alla DSGA ed allo staff di segreteria sia per il grande supporto che per l’aspetto burocratico, nonché ai colleghi che hanno promosso il progetto nelle classi.  Speriamo che quest’attività, iniziata questo anno scolastico, possa essere proseguita nel tempo».

C.S.

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