A meno di due settimane dal voto, la campagna elettorale si accende a Sanremo e la dimostrazione arriva dalle diverse invettive gettate qua e là, soprattutto dai tre schieramenti considerati più accreditati per arrivare quanto meno al ballottaggio.
Inizialmente lo scontro era basato sulle ‘buche’, tanto che in molti hanno etichettato la campagna come una delle più ‘terra terra’ tenuto conto che di quello principalmente si parlava. Ora gli argomenti principali sembrano diventati due: i sondaggi e la spazzatura. Il primo è una ‘lotta’ a colpi di comunicati tra i comitati elettorali di Alessandro Mager e Gianni Rolando. E non sono mancate le accuse, dall’una e dall’altra parte su chi ha pubblicato cosa e sulla discrepanza dei numeri tra l’uno e l’altro sondaggio.
Si è chiamato fuori, invece, Fulvio Fellegara che considera l’unico sondaggio utile quello dell’8 e 9 giugno, ovvero l’esito delle urne. Ora lo scontro è invece incentrato sulla spazzatura, argomento ‘principe’ non solo a Sanremo ma in buona parte della nostra provincia.
Il ‘porta a porta’ è diventato il focus del problema mentre anche i cittadini dicono la loro, soprattutto proponendo al nostro giornale foto eloquenti di abbandoni di rifiuti, degrado e maleducazione di vario genere. Che il sistema attuale non funzioni perfettamente è sotto gli occhi di tutti.
In molti sostengono che la raccolta ‘porta a porta’ sia l’unica a funzionare ma, come noi stessi avevamo verificato nel luglio scorso quando seguimmo gli operatori e le forze dell’ordine preposte al controllo, una città normale piena di sacchetti in strada la sera non è particolarmente accattivante. Figuriamoci una turistica come Sanremo e in piena estate.
Non dimentichiamo mai che, di fatto, in attesa del Biodigestore che secondo i ben informati dovrebbe diventare il ‘miracolo’ della differenziata, la nostra provincia sta conferendo in un fantomatico ‘Lotto 7’ nelle discariche fuori provincia con un costo superiore a quello previsto anni fa. Abbiamo detto ‘Lotto 7’ avete capito bene, perché quando le associazioni ambientaliste non volevano il ‘6’, la politica (in generale) insisteva per allestirlo affermando che sarebbe stato l’ultimo.
E invece così non è stato e chissà se arriveremo anche ad un ‘Lotto 8’ sempre conferendo fuori provincia, in attesa del sempre più leggendario (ma non ancora certo) Biodigestore. Ma, prima del conferimento in discarica o altro, il rifiuto deve essere raccolto in qualche modo da cittadini e attività.
Ed è qui lo scontro politico in questa campagna elettorale. Le diverse fazioni, a dire il vero, sono abbastanza allineate sul fatto che il ‘porta a porta’ fatto in questo modo non funzioni, ma le soluzioni sembrano diverse. Uno degli argomenti su cui si dibatte di più è quello relativo alle eventuali stazioni di raccolta, elettroniche o meno. Ma, a nostro modo di vedere, oltre alla corretta educazione del cittadino (che negli anni scorsi è stata fatta) serve anche una maggiore repressione.
Come detto sono centinaia le testimonianze che arrivano alla nostra redazione, relative ad abbandoni sconsiderati, discariche abusive e isole ecologiche che… di ecologico hanno davvero poco. Quindi, se ipoteticamente viene cancellato il ‘porta a porta’ passando a cassonetti ‘intelligenti’, tessere magnetiche o altro, chi controlla che tutto venga fatto a regola d’arte? E per l’entroterra dove i cassonetti vengono presi d’assalto da chi non vuole agire secondo le regole, qualcuno interviene?
Da anni si sente parlare di foto trappole (ormai queste sconosciute) e di multe che, effettivamente, vengono comminate ma rimangono nascoste nell’ombra. Ma (ed è indiscutibile) rimangono stampate negli occhi della gente le foto degli abbandoni e del degrado. Per terminare: cosa pensano i candidati di questa situazione e, soprattutto, quali provvedimenti pensano di prendere? La domanda ci sembra lecita e, perché no, merita anche una risposta.