Attualità - 30 maggio 2024, 07:57

Giornata mondiale della sclerosi multipla: chi ancora non capisce, ecco la campagna 'facciamo cambio'

"Se anche tu la pensi così, ripeto, facciamo cambio, io sarò ben contento di darti la mia disabilità, vivrai una splendida esperienza di vita"

Giornata mondiale della sclerosi multipla: chi ancora non capisce, ecco la campagna 'facciamo cambio'

Chi ancora non capisce cosa voglia dire avere la sclerosi multipla legga questa esperienza perché 'noi', quelli che alla vista delle persone stiamo bene, che cercano di tenersi al meglio, perche si sentono a disagio.

Che camminano come ubriachi, che stanno sempre seduti, che a volte non hanno nemmeno la forza di parlare, che hanno dolori molto forti, che perdono le cose dalle mani, che vedono una persona in carrozzella e capiscono il loro futuro. La loro individualità persa, la paura dell'autonomia, il peso che danno hai familiari, il dolore dell'oggi e l'incertezza di domani. Domani mattina quando mi sveglierò, cosa non muoverò? Dove avrò dolore? Quelli che mi guardano e pensano ad una commedia.

Certo, il cancro è più grave, più popolare e suscita comprensione ed empatia, ma la sclerosi (da cui non si guarisce), è disabilità di serie B, non si muore (almeno, non subito) perché anche l'amica della sorella di tua madre che ha 80 anni ce l'ha e sta benissimo. A chi ha questo pensiero, vorrei regalare il mio midollo e fare cambio col suo, e già che ci sono anche il mio cervello pieno di buchi.

E regalo anche i sintomi che ogni buco nei nervi da: fatica estrema, dolore intenso, vista compromessa, vescica poco funzionante, gambe che non si muovono, mani che non sentono carezze o la morbidezza del pelo del mio cane, che non sentono freddo o caldo ma che bruciano come fuochi. Il caldo che sopra i 20 gradi mi uccide come fossero 40, e il mio viso va in fiamme. Se ci fosse un incendio io non posso correre, le scale le faccio ad una ad una, ma mi devo fermare subito.

Non riesco a tenere le posate, non posso camminare  insieme ad altro in un bosco perché ogni 100 metri mi devo fermare perché i dolori sono troppo forti. Sul lavoro non rendo come vorrei e i colleghi si infastidiscono, mi maltrattano, sono un commediante a detta loro. Se anche tu la pensi così, ripeto, facciamo cambio, io sarò ben contento di darti la mia disabilità, vivrai una splendida esperienza di vita.

Roberto Pioppo

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