Cronaca - 28 maggio 2024, 14:04

Imperia, Morgan in tribunale: "Hanno violato la mia dignità" (video)

La nuova udienza relativa alla alla vicenda che lo ha coinvolto durante il Festival di Sanremo del 2020

Imperia, Morgan in tribunale:  "Hanno violato la mia dignità" (video)

Si sta processando un’opera d’arte”: è il commento di Marco Castoldi, in arte Morgan, a margine della nuova udienza davanti alla giudice Marta Maria Bossi relativa alla vicenda che lo ha coinvolto durante il Festival di Sanremo 2020.

L'INTERVISTA

Cristian Bugatti, in arte Bugo, difeso dall’avvocata Donatella Cerasi del Foro di Milano, ha denunciato per diffamazione il compagno di kermesse Marco Castoldi, difeso dall’avvocata Rossella Gallo del Foro di Milano. A essere contestate delle frasi ingiuriose pronunciate da Morgan (tra cui “dilettante”, “figlio di p…na", “incapace di tenere il palco”, “pronto a vendere la madre per il successo”, “uno che non ce la farà mai”, “massacratore e stupratore di canzoni”, “stupida testa di c…o”, “mentecatto”, “plagiato”, “stupida testa di c…o”) nei giorni successivi al Festival in una conferenza stampa e nei programmi televisivi “ItaliaSi!” e “Non è la D’Urso”.

Il cantautore avrebbe rilasciato le interviste dopo il noto teatrino che li portò alla squalifica: i due erano in gara con la canzone “Sincero”, ma durante la quarta serata del Festival, Morgan cambiò il testo senza preavviso, Bugo lasciò, così, il palco tra l’incredulità dei presentatori.

Un tribunale è un po’ come un palco dove la star è il giudice. C’è la solennità e il rito, quello che Bugo non aveva rispettato. Come si po' processare un’opera d’arte, un gesto poetico, stiamo processando un’idea artistica, un testo che non ha volgarità, non ha violenza, non ha pornografia”, commenta Morgan dopo l'udienza.

Hanno violato la mia dignità”, è quello che più volte ha ripetuto il cantautore durante l’udienza in cui è stato esaminato come imputato. Castoldi fa riferimento a un clima “da incubo” che si è creato dallo prima dell’esperienza del Festival. “Mi hanno chiesto di rifare le partiture per nove volte, un’umiliazione continua -ricorda in aula CastoldiDal 29 gennaio entro in un’epoca di minacce. La ‘Mescal’ (il management di Bugo) mi dice che devo essere eliminato, che le partiture non vanno bene, fanno circolare voci in Rai, creano un massacro mediatico. Hanno leso la mia dignità”.

Dal primo febbraio iniziano i messaggi di insulti da parte di Bugo, si tratta di body-shaming, mi dice che sono un nano, nano Mozart di m…”. Nel corso dell’udienza Castoldi ha avuto occasione di contestualizzare le frasi ingiuriose che gli sono state contestate, sottolineando che sono insulti da “Contestualizzarsi a come Bugo ha eseguito la cover di Sergio Endrigo”. "Mi è stato chiesto se avessi detto figlio di p... a Bugo, la serata precedente prima di salire sul palco. Io l’ho ripetuto".

"Bugo mi ha chiesto 240 mila euro per averlo reso famoso. Ho provato a riappacificarmi con lui, l’ho manifestato più volte, anche pubblicamente. Sono sempre pronto a chiedere scusa".

Sulla possibilità di rifare il Festival insieme a Bugo: “Andiamoci piano. Sono sempre pronto a riconciliarmi con chiunque, quando dici ti amo lo devi dire tutta la vita, non puoi odiare una persona a cui hai detto ti amo e non capisco come faccia Bugo a denunciare un artista, gli artisti non si denunciano, al massimo si ignorano”, ha commentato a margine dell'udienza. 

Sara Balestra

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