Cronaca - 20 maggio 2024, 13:32

Cold Case, in aula la testimonianza dell'amica d'infanzia di Sargonia Dankha

Il processo a carico di Salvatore Aldobrandi potrebbe proseguire in Svezia

Cold Case, in aula la testimonianza dell'amica d'infanzia di Sargonia Dankha

Sargonia credeva che il fratello non fosse morto a causa di un infarto, come dichiarato dai medici, ma che fosse stato avvelenato e sospettava fosse stato proprio Aldobrandi”, è la testimonianza di Camilla, un’amica d’infanzia di Sargonia Dankha, la ragazza svedese di ventun anni sparita il 13 novembre 1995 a Linkoping, in Svezia.

Prosegue, con la testimonianza di Camilla W. il processo in Corte d’Assise, presieduta dal giudice Carlo Alberti Indellicati, a carico di Salvatore Aldobrandi, il pizzaiolo sanremese accusato di omicidio volontario, aggravato dai motivi abietti e futili. Camilla conosceva Sargonia da quando erano bambine, nonostante con il tempo il loro legame si fosse affievolito, la ragazza aveva avuto modo di confidarsi con l’amica e “sfogarsi”, raccontandole del rapporto con l’ex fidanzato.

Ci siamo incontrate tre giorni prima che sparisse nel ristorante ‘Maxime’ (il locale gestito anche da Aldobrandi) -racconta in aula la donna- Sargonia mi ha confidato che si sentiva oppressa da Salvatore, la faceva sentire come un oggetto, si sentiva comprata, lui le offriva spesso soldi, ma lei non li voleva. Voleva essere libera, si sentiva perseguitata da lui".

"Mentre eravamo al ristorante Aldobrandi ci disturbava, Sargonia era irritata, gli ha detto di andarsene. Volevano parlare in privato, il fratello minore era morto da un anno e non credeva che la causa fosse l'infarto, ma credeva lo avessero avvelenato, Era molto scossa per la morte del fratello, aveva sospetto che fosse stato avvelenato e aveva il sospetto fosse stato Aldobrandi", ricorda Camilla

Il processo potrebbe proseguire in trasferta dalla Svezia, la Corte ha attivato il canale di cooperazione giudiziaria europea, richiedendo un 'Oei', un ordine europeo di indagine, per poter continuare l'audizione dei testi direttamente dal loro paese di origine e facilitare così il processo.

La prossima udienza è programmata per il 18 giugno.

Sara Balestra

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