Politica - 19 maggio 2024, 07:33

Casi Fero e Battaglia, il dottor Kogliodima: "Quanto fatto è grave ma la posizione dei due colleghi è diversa"

"Un contrasto generazionale conseguente al tempo che inevitabilmente passa ma non dovrebbero passare i valori etici della professione"

Nella foto il dottor Claudio Battaglia

Nella foto il dottor Claudio Battaglia

"In considerazione dell'ampia valenza pubblica inerente l'operazione di 'marketing elettorale' posta in essere da due colleghi, i dottori Battaglia e Fero, riterrei lecito intervenire sia come medico, attualmente in pensione con il tempo per vedere, pensare e cercare di capire, nonché come cittadino di questo comune, in quanto entrambi gli aspetti sono coinvolti. Dall'essere medico e conseguentemente rappresentato dall'Ordine di appartenenza a cui ad oggi sono iscritto, mi pare che quanto fatto sia grave poiché per usi personali si è utilizzato un data base non privato di indirizzi di pazienti per fini diversi da una comunicazione professionale, un fine esclusivamente privato direi molto disinvolto, sbagliando così entrambi" - dice il dottor Leonardo Kogliodima commentando l'azione commessa da due medici che hanno contattato i propri pazienti per annunciare la candidatura alle elezioni comunali e, indirettamente, hanno chiesto loro il voto facendo leva sul senso di fiducia.

"La posizione dei due colleghi mi pare però diversa, il dottor Battaglia ha scritto personalmente e nel fare ciò pare abbia pensato di mantenere una protezione della privacy, il dottor Fero ha inviato mail a tutti i suoi pazienti e da quello che ho letto allegando pure i nominativi di altri destinatari della comunicazione per cui pare non essersi posto il problema di un rispetto della privacy, modalità diverse di comunicazione legate a generazioni diverse ma errore comune di entrambi" - sottolinea - "Conosco il dottor Battaglia, compagno di corso, e conosco il suo impegno professionale largamente riconosciuto, e ho apprezzato le sue sentite scuse conseguenti al fatto e la sua consapevolezza di avere sbagliato; il dottor Fero non lo conosco ma direi che in questa disinvoltura utilitaristica possa ben rappresentarsi uno spaccato odierno di una certa modalità comportamentale, anche questo rappresentativo di una diversità generazionale".

"Due generazioni di medici di cui il primo vicino alla mia con valori e motivazioni comuni e il secondo della generazione odierna, per qualcuno totalmente diversa con stridenti contrasti comportamentali e di valori, un contrasto generazionale conseguente al tempo che inevitabilmente passa ma non dovrebbero passare i valori etici della professione, quelli dovrebbero restare invariati se non migliorati, un riferimento inossidabile alla corruzione del tempo ma il riferimento ha però bisogno costante di essere ricordato, ravvivato e, a volte, sanzionato nei comportamenti per poi meglio ricordarsene" - afferma - "Non ho letto le scuse del dottor Fero, non ho letto di una sua consapevolezza di avere sbagliato , non ho letto nulla che possa fare pensare a un momento di riflessione sull'accaduto ma può essere che tutto ciò sia stato fatto e che io non lo abbia letto, se così fosse mi farebbe piacere per il collega, in quanto l'accaduto rappresenterebbe un momento di riflessione comportamentale, sbagliando si impara e generalmente si migliora, salvo casi disperati".

"Per quanto concerne poi l'Ordine dei Medici, rappresentativo di tutti i medici, me compreso, prendo atto che non concorda sulla opportunità di avvalersi del ruolo professionale ai fini diversi da quelli strettamente connessi alla attività medica; in pratica, prende atto del tutto ma non concorda e, in un certo senso, così facendo temo possa crearsi un precedente per il possibile ripetersi nel futuro di tali comportamenti; per tali motivi, in considerazione della valenza e risonanza pubblica dell'accaduto, con rammarico non condivido, nel rispetto delle reciproche libertà, individuale la mia e istituzionale dell'Ordine, il comunicato del mio Ordine professionale poiché il tutto travalica la sfera personale ed investe, nei confronti di tutta la pubblica opinione, una intera categoria ove quanto accaduto esprime solo una marginalità utilitaristica personale dissociata dal ben più ampio impegno quotidiano e silenzioso degli operatori, medici e non, nella pubblica sanità, operatori che non hanno tempo per il marketing elettorale" - afferma - "Infine, dalla visione di cittadino di questo comune prossimo alla tornata elettorale, direi che dovrebbe esserci un limite a tutto ma pare non vi sia; per avere il voto il fine giustifica i mezzi ed allora ecco che, nel carrozzone elettorale, dal cetto la qualunque andiamo dalla disinvoltura social della promozione scontistica fino alla impropria comunicazione e poi ad una ben più ampia gestione regionale della cosa pubblica che fornisce una chiave interpretativa più chiara delle scelte di questa Provincia, mancherebbe solo un'indulgenza plenaria per lavare i peccati e rinnovare l'immagine dei protagonisti e poi tutto andrebbe al suo posto nel cambiare per non cambiare".

"Direi di avere già detto abbastanza, in piazza Eroi al suo lato verso gli antichi Lavatoi vi è via Giordano Bruno, predicatore, filosofo e scrittore nonché eretico ed abbruciato al rogo sulla pubblica piazza di Campo de' Fiori reo di eresia conseguente a una visione infinita dell'universo in cui Dio, anima del cosmo opera tramite l'intelletto universale, visione problematica e non utile per chi l'intelletto lo piega ad altri scopi; mi conforta però il fatto che quest'anno piove spesso per cui potrei avere qualche possibilità in più di sopravvivere e, se così non fosse, beh, al margine un ampio scavo già è in corso dove depositare me e le cose sconvenienti di questa città ma, per favore, non con la raccolta porta a porta troppo disordine resterebbe giro" - conclude.

 

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