Attualità - 10 maggio 2024, 15:03

In occasione dell'uscita del libro 'Elisa sono io', incontro online tra il Cssini di Sanremo e il liceo Galilei di Potenza

Il volume, scritto da Marigrazia Zaccagnino, contiene i diari delle giovane Elisa Claps assassinata a Potenza e poi ritrovata morta 17 anni più tardi

In occasione dell'uscita del libro 'Elisa sono io', incontro online tra il Cssini di Sanremo e il liceo Galilei di Potenza

di Eros Yifan Catanzaro

Si ritorna a parlare di uno dei casi più tormentati della storia del nostro paese, la scomparsa il 12 settembre 1993 della sedicenne Elisa Claps, studentessa al Liceo classico di Potenza, poi ritrovata morta ben diciassette  anni dopo nella Chiesa della Santissima Trinità. Un caso misterioso che riassume nelle sue forzate complessità l’inefficienza di un sistema che non funziona, sintesi di una vergogna tutta nostrana. Oggi l’omicida Danilo Restivo, all’epoca ventunenne, sta scontando la pena d’ergastolo nel Regno Unito dove il 12 novembre del 2002 uccise la vicina di casa Heather Barnett.

La storia della giovane Claps e delle vergogne che macchiano questo efferato caso di omertà istituzionale sono recentemente tornate al centro dell’interesse nazionale grazie a fiction e podcast che trattano l’argomento. Da poco è stato pubblicato il libro “Sono io Elisa Claps. Nei diari inediti, sogni e speranze di una vita interrotta” frutto del lavoro di Mariagrazia Zaccagnino; l’autrice assieme a Gildo Claps, fratello di Elisa, ha partecipato ad un incontro patrocinato dall’associazione Libera in cui è stata intervistata dagli studenti del Liceo “Galileo Galilei” di Potenza per Radio Galilei con la presenza in collegamento del Liceo “G.D. Cassini” di Sanremo. L’opera della scrittrice è nata da una lettura approfondita dei diari personali che teneva Elisa, consegnati alla Zaccagnino da parte della famiglia della giovane.

Da questi si evince la profonda fede e maturità di una ragazza strappata troppo presto alla vita e che, come sfortunatamente spesso accade, dopo la fine ha dovuto sopportare calunnie e dicerie sul proprio conto; è in questo contesto che s’inserisce il libro, come un tentativo di ridare dignità ad Elisa. Una dignità insultata non solo dalle calunnie, ma soprattutto dall’incapacità degli organi istituzionali di fare giustizia, dall’omertà di chi sapeva e da un abisso durato quasi due decenni che solo da poco ha rigurgitato parte di quella verità nascosta, che ancora oggi andiamo cercando. Una storia di vita interrotta divenuta ormai materiale d’indagine archiviato, ma che non è ancora stato sigillato da un finale degno di questo nome. Ognuno non può che sdegnarsi davanti all’evidenza: dopo trentuno  anni sfugge quella conclusione rispettosa che permetterebbe ad una famiglia derubata barbaramente di poter finalmente mettersi l’anima in pace. La coltre di fumo del tempo tuttora ci priva della possibilità di ottenere quella serena fine che farebbe impallidire qualunque sentenza in tribunale, una doverosa chiusa chiamata Verità, perché nonostante  i molti sforzi probabile troppo non sappiamo di come andarono realmente le cose dopo quel 12 settembre del 1993 .Eppure, nonostante tutta l’ingiustizia e gli inganni, ci sono persone che ogni giorno lottano e si sforzano di compiere il bene; esempio di ciò è il lavoro che Gildo Claps, sostenuto da Libera, ha compiuto alla guida dell’associazione Penelope, da lui fondata nel 2002 e che si occupa dei numerosissimi casi di sparizione che avvengono periodicamente in Italia.

La lotta di Penelope ha permesso di cambiare il sistema giudiziario italiano per quanto concerne i casi di sparizione permettendo di depositare subito una denuncia e non dovendo aspettare le fatidiche 48 ore, inoltre oggi è data la possibilità di denunciare la sparizione anche a conoscenti e amici non imparentati con lo scomparso, ma burocrazia e leggi sono complesse e c’è ancora molto da fare. Dopo tutto rimane però una leggera nota agrodolce, a seguito di tanto dolore e sofferenza per commemorare Elisa, grazie agli sforzi di Libera e dei familiari, è stata  intitolata una piazza a Potenza, sua città sua natale, e inoltre sarà fondato un ambulatorio “Il cuore di Elisa nel cuore dell’Africa” nella R.D. del Congo, territorio attualmente segnato da guerra e povertà, coronando il sogno della giovane Claps, come scritto nei suoi diari, di aiutare gli svantaggiati.

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