A qualcuno potrebbe ricordare l’orchestrina del Titanic che continua a suonare incurante del naufragio in corso, ad altri potrebbe invece arrivare come una strenua difesa della continuità amministrativa figlia della scelta degli elettori nel 2020.
Sull’asse Genova-Roma il mondo del centrodestra fa quadrato attorno alla figura del leader caduto. Con Giovanni Toti fermo ai domiciliari in attesa del primo interrogatorio, tra il capoluogo e la capitale sono ore di riunioni, incontri e vertici per provare a navigare in un mare che così agitato non si era mai visto.
In via Fieschi la giunta si è riunita per portare avanti pratiche tecniche, almeno così emerge dalle voci di chi era presente. Mentre la successiva riunione di maggioranza è stata rinviata a causa dell’assenza di diversi consiglieri in missione fuori Genova per incontri istituzionali. Una seconda riunione di giunta è prevista per venerdì, mentre nei prossimi giorni occorrerà mettere mano anche alle deleghe, siccome Toti ne portava in seno diverse e di grande importanza. In ottica ridistribuzione è possibile che si opti per assegnare la più pesante, il Bilancio, a uno dei fedelissimi di lunga data. Gli occhi sono inevitabilmente puntati su Marco Scajola.
A Roma, invece, si sono seduti al tavolo i vertici dei partiti che rappresentano la maggioranza di centrodestra in Regione: Edoardo Rixi (vice ministro e segretario regionale della Lega), Matteo Rosso (deputato e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia), Roberto Bagnasco in rappresentanza del figlio Carlo (coordinatore regionale di Forza Italia) e Ilaria Cavo (deputata e responsabile regionale della Lista Toti). La linea sembra chiara: pieno sostegno a Toti e, soprattutto, al vice presidente Alessandro Piana, ora alla guida dell’ente. Non si parla di dimissioni, non si parla di elezioni anticipate, nonostante entrambi i temi siano stati portati a galla proprio dallo stesso Rosso qualche ora dopo gli arresti.
“Esprimiamo il piano sostegno al vice presidente Alessandro Piana, alla giunta e alla maggioranza in consiglio regionale - così si legge nel comunicato post vertice romano - gli eventi che hanno coinvolto di recente l’amministrazione non possono cancellare l’impegno e il lavoro con cui la maggioranza ha governato la Regione. Le sfide e le responsabilità da affrontare ogni giorno richiedono la stessa determinazione. Ribadiamo quindi il nostro sostegno nella sua capacità di amministrare la nostra regione”.
Nel nome dell’attività amministrativa e al grido di “c’è una Regione da portare avanti”, per il momento il mondo del centrodestra sembra restare a guardare in attesa di eventuali sviluppi sul piano giudiziario e di qualche elemento che porti la nave verso una rotta (quella delle dimissioni) o l’altra (quella dell’andare avanti nel segno del garantismo). Il mare, nel frattempo, resta agitato.