Lungo e difficile è stato il cammino, ma alla fine Badalucco ce l’ha fatta. Segnate la data: 21 aprile 2024. E’ il giorno dell’ingresso ufficiale del paesone della Valle Argentina nell’èlite dei Borghi Più belli d’Italia. All’ombra della caratteristica bandiera turrita, appena collocata nel suo ufficio, lo annuncia raggiante Matteo Orengo, il sindaco che non potrebbe festeggiare in modo migliore la fine del suo primo mandato. E probabilmente l’inizio del nuovo. “Posso dire missione compiuta. Due volte compiuta, perché prima di questo riconoscimento c’è stato quello della bandiera arancione – afferma – l’entrare nella famiglia ristretta dei Borghi Più belli d’Italia non è stata una passeggiata. Abbiamo dovuto lavorare duramente, affrontando indagini ispettive e riuscendo a soddisfare i quaranta rigorosi parametri che sono richiesti prima di potersi fregiare di questo blasone".
Gran parte del merito sul campo va alla consigliera addetta al turismo, non a caso poliglotta, Giusy Laigueglia a cui il Sindaco fin dall’inizio ha affidato una delle pratiche più complesse del programma di governo. Ma al momento della progettazione nessuno poteva ipotizzare che questo cammino fosse una sorta di gioco del monopoli, con un continuo tornare indietro, in mezzo ad una mare di imprevisti: la pandemia, lunga tre anni, due alluvioni di cui l’ultima catastrofica. Eppure il Comune ha saputo rialzarsi e Giusy non ha perso di vista l’obiettivo, in mezzo a problemi di ogni genere.
Ora è comunque il momento della festa. Perseguita. Voluta. Meritata. Si svolgerà domani alle 11:30, in una delle piazze più belle di Badalucco , quella dedicata ad Umberto Eco, all’ombra del campanile del duomo, in un’area in cui senti spesso il profumo della legna, bruciata nelle stufe, mischiato a quello del pane appena sfornato da Igor Secondo, discendente di una famiglia di fornai, di epoca addirittura ottocentesca, quando in paese di forni ce n’erano ben quattro.
Per l’occasione verrà a Badalucco Fiorello Primi il presidente dell’ente nato nel marzo del 2001, per impulso dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani. Lui la Valle Argentina la conosce bene, ormai, perché Badalucco è in buona compagnia, insieme a Taggia e Triora, che il blasone ce l’hanno già da qualche anno.
“Noi siamo riusciti ad entrare grazie al nostro patrimonio storico, culturale, gastronomico e soprattutto grazie al fatto che siamo un paese vivo. Se vogliamo avere un termometro di questo, basta dare un’occhiata alla movida che anima le serate – dice Matteo Orengo – e ai registri dell’anagrafe comunale. Siamo in sviluppo, nel 2023 per la prima volta sia pure di poco c’è stato un saldo positivo di tre nascite e di circa 40 nuovi insediamenti. Quindi per noi l’ingresso nei borghi più belli d’Italia, avviene a passo di corsa, come quello dei bersaglieri. Perché siamo già in sviluppo e le opportunità che ci offre l’associazione saranno un ricostituente in più per la valorizzazione del nostro patrimonio abitativo e del nostro potenziale turistico”
Il discorso di Orengo fa riferimento a recentissimi dati molto concreti, contenuti nel rapporto Deloitte: “L’impatto economico e occupazionale del turismo e la digitalizzazione nei Borghi più belli d’Italia”, commissionato dall’associazione e presentato a Roma il 16 aprile scorso. In sintesi sono stati ad oggi 9 milioni i visitatori dei Borghi più belli d’Italia, di cui il 37% internazionali. Oltre 90 mila sono gli occupati dei Borghi tra alloggio, ristorazione, commercio e trasporti. Per ogni euro speso nei Borghi, sono stati generati 1,1 euro di Pil nel Paese, 2,3 miliardi di euro sono state le entrate fiscali generate dall’economia dei Borghi. Trentino-Alto Adige, Toscana, Liguria, Marche e Lombardia le regioni più visitate.
“Noi entriamo in una famiglia che sviluppa le potenzialità e dobbiamo fare due operazioni per poter cogliere in pieno tutte le opportunità che si aprono davanti a noi, con l’orizzonte dell’Ospedale Unico – dice Il Sindaco – in primo luogo dobbiamo credere di più in noi stessi con un atteggiamento attivo, inerente la pulizia del paese, la cura degli angoli più belli, l’esaltazione delle nostre peculiarità culturali e gastronomiche, che nel loro insieme fanno di Badalucco realmente “il paese del buon vivere”, quasi che fosse un marchio di fabbrica. Ma in secondo luogo dobbiamo approfittare del fatto di entrare in una grande famiglia” E qui Matteo Orengo cala il suo asso: “Noi che viviamo nei piccoli borghi ci rendiamo conto che abbiamo accettato, negli anni, troppe limitazioni in termini di servizi, perché la voce della periferia stenta a farsi udire nelle stanze dei palazzi romani. Per questo è da tempo che penso ad una proposta di legge di iniziativa popolare che con il sostegno dei piccoli borghi potrebbe rappresentare la chiave di volta per risolvere il gap che minaccia la scomparsa di molte contrade per assenza di servizi. In sostanza si tratta di imporre per legge un decentramento obbligatorio ogni volta che viene attuato uno sviluppo dei centri abitati maggiori. Facciamo un esempio. Se una banca acquisisce degli sportelli deve per forza distribuirne una piccola percentuale nei centri abitati meno popolosi dell’entroterra, lo stesso dicasi per l’ubicazione ad esempio delle pompe di benzina, o delle connessioni a banda larga”.
I piccoli borghi più belli in Italia sono 356 su un totale di 7896 Comuni. C’è quindi un potenziale di utenti, uniti dagli stessi interessi, che può diventare una potente forza di persuasione a livello di consenso.Orengo chiederà a Fiorello Primi il sostegno. E sa già di sfondare una porta aperta. Secondo lo studio Deloitte “Un dato molto incoraggiante è quello della crescita del numero di lavoratori che soggiornano nei borghi in modalità smart-working dopo la pandemia Covid-19. Infatti, secondo una ricerca di Svimez, il 41,5% dei lavoratori sarebbe disposto a trasferirsi in un luogo più isolato a contatto con la natura ed il 34,5% in un piccolo centro abitato. Si tratta di un fenomeno da osservare in parallelo al livello di digitalizzazione medio”.
Ma c’è di più Nel 2016 l'associazione ha stipulato un accordo su scala globale con l'ENIT, per promuovere il turismo nei borghi più belli nel mondo. Nel 2017 il club ha siglato un accordo con Costa Crociere per la valorizzazione di alcuni borghi, che vengono proposti ai crocieristi in arrivo nei porti italiani a bordo delle navi dell'operatore. Insomma Matteo Orengo e Giusy Laigueglia hanno sudato le classiche sette camicie per entrare dalla porta giusta in una nobile casa. Ma ne è valsa la pena. Segnate la data. Signori si cambia.