Eventi - 12 aprile 2024, 18:51

Sanrmo, incontro al Liceo Cassini con il professor Manlio Graziano (foto)

L’incontro si è aperto con la presentazione del nuovo libro del docente dal titolo “Disordine Mondiale, perché viviamo in un’epoca di crescente caos?”

Sanrmo, incontro al Liceo Cassini con il professor Manlio Graziano (foto)

Oggi si è tenuto un incontro divulgativo nel Liceo G.D. Cassini di Sanremo con il docente ed esperto di geopolitica Manlio Graziano. Il professore, laureato in letteratura francese all’Università di Torino, insegna geopolitica delle religioni e metodologia dell’analisi geopolitica alla Paris School of International Affairs di SciencesPo e alla Sorbona, inoltre scrive per testate giornalistiche come “Limes”, “Gnosis”, ed “Il Corriere della Sera”.

L’incontro si è aperto con la presentazione del nuovo libro del docente dal titolo “Disordine Mondiale, perché viviamo in un’epoca di crescente caos?”. L’autore identifica vari momenti cruciali nella storia che hanno segnato il sorgere di nuovi ordini geopolitici. In ordine cronologico l’ultimo di questi risale alla fine del Secondo conflitto mondiale e agli accordi di Yalta, i cui garanti  sono gli USA.  

Il professore ha illustrato, però  che il potere americano  vive una fase di declino  che si prolunga dagli anni 50’ un declino non assoluto bensì  relativo, ovvero non un reale indebolimento degli Stati Uniti d’America, ma un incremento  del potere economico-politico dei suoi concorrenti. Tra questi competitors troviamo le cosiddette “tigri asiatiche” (Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong e Singapore), assieme a Cina ed Indonesia. Si delinea così  un quadro “indo-pacifico” più grande che minaccia lo status di iperpotenza associato agli States ed alimenta l’attuale  mondo caotico e multipolare, figlio anche della conclusione del bipolarismo della Guerra fredda,che terminò  con la caduta del muro di Berlino (1989) ed il successivo collasso dell’URSS (1991).

Un ulteriore argomento di riflessione  è stata la condizione del continente africano,  le conseguenze del colonialismo e della fine delle potenze coloniali a partire dagli anni Sessanta . Dopo il fenomeno di crescita economica che l’Economist chiamò “Africa Rising” le prospettive di ascesa di una grande potenza africana si arenarono a causa dell’impatto della crisi del 2008,  che portò alla fine dei principali investimenti economici verso quel continente, tanto ricco di materie prime da essere per queste quasi “maledetto,   e alla stagnazione del panorama politico di un’Africa frammentata ancora vittima di lasciti coloniali impossibili da estirpare.  Dopo l’operazione di chirurgia politica della  conferenza di Berlino furono tracciati dei confini artificiali per favorire il mantenimento del potere al di là  delle tradizionali divisioni territoriali e  questi sopravvivono ancora oggi.

Nonostante ciò, secondo Graziano,  il colonialismo è finito, perché non riesce più ad instaurarsi un potere esterno stabile in Africa, ma al suo posto si è affermato l’imperialismo. Questo è un termine definito chiaramente dall’economista John Hobson che nel 1902 scrisse “Imperialism: A Study”, un’opera che ebbe un grande risonanza e che chiarisce come  tale dominio si basi fondamentalmente sul controllo economico della nazione d’interesse.

Il confronto ha poi portato l’esperto a trattare il tema della “paura”, quella generale e generalizzata che attanaglia la contemporaneità. Essa è il risultato delle condizioni del presente che porta i paesi sviluppati a temere costantemente la perdita del proprio potere economico e di un tenore di vita dei cittadini  che non corrisponde alla loro  reale ricchezza, a causa di nuove forze emergenti. Spesso quindi si identifica un capro espiatorio sul quale addossare i problemi della collettività, come gli Ebrei in Germania, l’odio verso i Musulmani a seguito dell’11 settembre e l’avversione verso gli immigrati in generale. Non è mancata poi una riflessione sulle guerre che quotidianamente i media ci raccontano, ovvero il conflitto russo-ucraino e  quello israeliano-palestinese, che pur nella loro indicibile crudeltà, non sono  più atroci di altri conflitti combattuti per esempio sul suolo africano, però meno conosciuti, e  per la geopolitica l’area  Mediorientale  non è più  destabilizzante di altre “zone calde”, come  quella indopacifica.

Si può dunque affermare che nella contemporaneità  manca una forza politica così salda ed egemone da imporre un  nuovo ordine al mondo, caratterizzato invece  da una dimensione multipolare a causa  dell’ascesa di nuove forze geopolitiche con  interessi diversi e spesso in conflitto fra loro. In attesa dell’avvento di leader davvero carismatico saggio, dobbiamo rassegnarci a un disordine in entropica espansione. In conclusione il Liceo G.D. Cassini tutto è lieto di aver accolto un ospite di tale rilevanza,  che ha trattato con generosità e chiarezza  temi di grande attualità e rilevanza  mondiale.

Nota redatta dagli studenti Ibrahim Barrie e Eros Yifan Catanzaro

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A DICEMBRE?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.
SU